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Cronaca

I beni dei boss Vincenti e Scarlino a progetti sociali

Masseria Ghermi era già destinata alla realizzazione di un campo Rom ma i fondi sono stati ritirati a febbraio. Ora dovrebbe essere un centro per senza tetto gestito da una cooperativa di ex detenuti

LECCE - Procede l'attività del ministero degli Interni, ed in particolare del sottosegretario Alfredo Mantovano, nell'ambito del Programma operativo nazionale per la sicurezza, finalizzata ad una migliore gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Nell'ultima riunione del Comitato di valutazione presso il dicastero romano - il 21 giugno - sono stati approvati, tra gli altri, tre progetti che riguardano il Salento.

Il primo ha a che fare con la Masseria Ghermi che si trova in agro di Surbo, verso Torre Chianca, ed è composta da tre fabbricati in cattivo stato e da un terreno di tre ettari. Un tempo destinato alla produzione di mattoni forati di calcestruzzo, il complesso immobiliare è stato confiscato ad Angelo Vincenti, esponente di primo piano della Sacra Corona Unita arrestato nel gennaio del 1993. Ora, grazie a un finanziamento di 2 milioni e 100 mila euro, verrà ristrutturato e messo in sicurezza.

Il progetto, presentato dal Comune di Lecce, cui l'area è stata affidata sin dal 1998, è denominato "Koinè" e prevede l'affidamento del bene a una cooperativa sociale scelta attraverso un procedimento di evidenza pubblica e composta da ex detenuti e soggetti condannati ammessi a misure alternative alla detenzione. La cooperativa svolgerà attività di accoglienza temporanea dei senza tetto. Il centro sarà dotato di 25 posti letto e ciascun utente potrà usufruire delle prestazioni per un periodo continuativo non superiore a 90 giorni.

Non è tuttavia la prima volta che la Masseria Ghermi rientra nel Pon sicurezza, perché c'è già stato un altro finanziamento, da un milione di euro per la realizzazione di un centro per Rom. I fondi sono stati ritirati dal ministero nel mese di febbraio perché il Comune di Lecce non era riuscito a passare alla fase attuativa, nonostante avesse già deliberato nel maggio del 2009 sui lavori di ristrutturazione. Il Comune di Surbo, infatti, si era opposto pubblicamente a quella soluzione interrompendo l'iter fino alla sentenza del Tar di Lecce. Ma oramai era troppo tardi. Adesso, per non perdere il secondo e più corposo finanziamento, è necessario che Palazzo Carafa dia seguito concreto al progetto.


A Taurisano tre immobili riconducibili al boss Scarlino accoglieranno giovani in difficoltà ed ex detenuti.

Via libera anche per il riutilizzo di tre immobili, a Taurisano, interessati dal progetto "Ponte Creattivo", presentato dal Comune. I locali, per un totale di circa 250 metri quadrati, si trovano in via Spagna, via Monte San Michele e via Crispi. Sono tutti e riconducibili a Giuseppe Scarlino, per oltre 20 anni a capo della Sacra Corona Unita nel Sud Salento.

All'interno di tali beni, ristrutturati grazie alle risorse del Pon Sicurezza per un importo di 561mila euro, verranno avviati percorsi di integrazione e reinserimento lavorativo e sociale di giovani a rischio ed ex detenuti di età compresa fra i 18 e i 30 anni. Così, per esempio, verranno attivati un laboratorio di mosaico, uno di lavorazione della pietra leccese, un laboratorio di decoupage, cartapesta, pittura, grafica. In un altro immobile sarà allestita una sala vendita dei prodotti realizzati dai ragazzi. Altri spazi saranno destinati all'assistenza socio-psicologica e alle attività ricreative e culturali. Una soluzione praticamente complementare a quella deliberata il 20 aprile per un progetto analogo a Salve, relativo ad un immobile sequestrato a Luciana Scarlino, figlia del boss (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27101).

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