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Cronaca Otranto

"I muri dell'arte", viaggio nel fascino degli affreschi

Nella Torre Matta di Otranto, da domani fino al 23 agosto, una mostra originale di 26 affreschi realizzati nella bottega dell'artista Antonio De Vito, che rivelano il fascino di un'arte antica

OTRANTO - Dal 3 al 27 agosto la Torre Matta di Otranto ospiterà un'originale galleria di affreschi: ventisei lavori unici realizzati nella bottega del Maestro Antonio De Vito, traendo spunto e reinterpretando opere esistenti sul territorio salentino, che rivelano il fascino di un'arte antichissima, a molti sconosciuta.

La mostra "I Muri dell'arte. Segni e segreti negli affreschi del Salento", patrocinata dalla Provincia di Lecce, Azienda di promozione turistica, Comune di Otranto e Comune di Poggiardo, è un'occasione per valorizzare un Salento inconsueto, lontano dai percorsi ormai noti del Barocco e della cartapesta, disseminato di grotte, cripte e chiese decorate di magnifiche pitture murali, che spaziano dall'arte bizantina a quella rinascimentale. Un invito a visitare quei siti e ammirarli con occhi nuovi e con una consapevolezza diversa.

L'artista-studioso restituisce lo splendore agli affreschi tipici della sua terra con originale sensibilità, senza mai tradirne l'essenza, dando un nuovo significato alle impronte che il tempo e gli uomini hanno lasciato sulle pitture: le scritte, le fratture e i graffi non sono più segni che deturpano, ma che partecipano alla bellezza e alla sorprendente modernità delle opere. Con l'incanto dei suoi "frammenti di muro" il maestro Antonio De Vito, da molti anni studioso di affreschi, ci fornisce la chiave di lettura e ci accompagna alla scoperta di questa particolare tecnica che lega gli antichi Maestri Salentini, anche quelli più arcaici, con i grandi artisti del Rinascimento.

Tra sogno e realtà, ripercorre i secoli per svelare i segreti di queste pitture, facendoci scoprire le tecniche e i gesti che le hanno fatte nascere. Ci rivela anche gli ingredienti dell'alchimia: calce e sabbia, pietre e pigmenti, colori e pennelli in uno spazio che si pone come racconto della pittura ad affresco attraverso la "messa in scena" della tecnica propria di quest'arte, del momento in cui la materia si fonde per mano dell'artista e si trasforma in immagine pittorica. Dalla visione delle opere di De Vito si coglie il connubio suggestivo e misterioso tra il segno classico, caratterizzato dall'armonia propria all'età d'oro dell'affresco e la rozzezza della materia con la quale il Maestro si confronta: il muro con le sue imperfezioni e la casualità delle sue fratture.

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