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Cronaca

I Tingipupi tornano in sella: una nuova avventura tra Grecia e Albania

Lo storico gruppo leccese impegnato in una pedalata da Valona a Igoumenitsa tra emozioni e amicizia

LECCE – Il fascino del viaggio, il legame indissolubile delle grandi amicizie, l’amore per l’avventura, la voglia di scoprire e vivere grandi emozioni. Perché, come ha recita lo scrittore Paulo Coelho: “Un giorno ti sveglierai e non ci sarà più tempo per fare le cose che hai sempre sognato. Falle adesso!”. Sono questi gli elementi alla base della nuova sfida del gruppo leccese dei “Tingipupi” (abituato alle prove estreme a piedi e in bicicletta), che li condurrà da Lecce a Igoumenitsa in Grecia, dopo aver attraversato l’Albania. Un viaggio in bicicletta attraverso i due paesi sull’altra sponda dell’Adriatico, con una dedica speciale all’amico Carmine Brocca, che sta lottando da alcune settimane per riprendersi dall’ischemia che lo ha colpito. Lui era uno dei protagonisti dell’avventura che cinque anni fa condusse il gruppo sempre da Valona a Igoumenitsa, ma lungo la costa.  

Un gruppo di amici e di appassionati di sport abituato, tra goliardia e divertimento, a condividere la fatica e la voglia di viaggiare e scoprire il mondo. A capitanare il gruppo Roberto Della Giorgia (medico e grande viaggiatore); poi il fratello Sergio, Carlo Valente, Luciano Mazzotta, Vito Marzo, Vittorio Daniele, e Giuseppe Salomi.

Dopo aver raggiunto Brindisi in treno, giovedì sera il gruppo ha raggiunto con le bici il porto per imbarcarsi sul traghetto per Valona, in Albania. Da Vlora il gruppo ha pedalato per un’ottantina di chilometri verso Berat, la “città dalle mille finestre o finestre affiancate”. Durante il tragitto sosta ad Apollonia, la città fondata nel 588 a.C. dai coloni Greci di Kerkyra e Corinto, lungo la Via Egnatia, un'antica via di comunicazione tra il basso Adriatico e l'Egeo settentrionale. Berat uno dei luoghi più affascinanti del Paese delle aquile con circa 2.400 anni di storia, una delle città più belle e importanti dell'Albania, dal 2008 patrimonio dell'Unesco. La città vecchia, dominata dalla fortezza, è su uno sperone di roccia a strapiombo da cui si può ammirare un panorama mozzafiato sulla valle.

Dall’antica Berat i “Tingipupi” pedaleranno alla volta di Peshtan, circa 80 chilometri tra la solitudine e la natura spoglia dell’entroterra albanese, superando il valico di Gllave, a circa mille metri d’altezza. Domenica la terza tappa da Peshtan ad Aristi, di circa 85 chilometri, prima verso Permet e la frontiera di Mertziani/Tre Urat, a circa 65chilometri, poi risalendo la valle del fiume Vlose, per entrare in Epiro, in Grecia. Da Zagorohoria strada di montagna fino ad Aristi, in un territorio di piccoli paesini montani famosi per le antiche costruzioni in pietra carsica e gli ancor più noti ponti a schiena d’asino. Un piccolo paradiso immerso in un ecosistema di straordinaria bellezza, i cui confini si estendono dall’Albania alla Grecia centrale, comprendendo il monte Mitsikeli a sud, la regione di Konitsa e il corso del fiume Aoos a nord e l’imponente massiccio del Tinfi a est. Qui, lungo le catene montuose che corrono tra i due paesi, persero la vita migliaia di soldati italiani durante la seconda guerra mondiale.

Lunedì altri ottanta chilometri tra Aristi e Ioannina, con una salita ripida verso Micro Papigo, per vedere le gole di Vikos; poi zigzagando per la Zagoria (i cui villaggi sono circondati dalla straordinaria bellezza naturale di un vasto ecosistema di boschi), tra Kato Pedina e Monodendri. La discesa verso Asprangeli, Metamorfosi, e fino a Ioannina. La città conserva ancora alcune strutture artistiche e architettoniche risalenti al periodo della dominazione ottomana (una moschea, i resti di una scuola coranica, un bazar), mentre su una piccola isola del lago sorgono alcuni monasteri ortodossi. Martedì gli ultimi 100 chilometri fino a Igoumenitsa lungo la vecchia strada secondaria, collinare per la prima parte, e poi in discesa verso il mare. Un traghetto riporterà il gruppo a Brindisi, e poi il treno fino a Lecce.

Nelle gambe qualche centinaia di chilometri percorsi, nello zaino immaginario ricordi ed emozioni, luoghi e volti, cibi e colori, aneddoti e avventure che rendono immortali le amicizie e speciali i cammini vissuti in gruppo, assaporando ogni chilometro, riscoprendo il senso vero del viaggio, che non è spostarsi da un punto all’altro, ma vivere il tragitto e portarlo dentro di sé per sempre. 

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