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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il giudice di pace ribadisce i limiti degli ausiliari

Una sentenza a favore di una cittadina leccese annulla la multa per aver parcheggiato in una zona riservata ai mezzi pubblici. La contravvenzione era stata effettuata da un ausiliario del traffico

Il giudice di pace di Lecce Raffaele Carluccio, su ricorso predisposto dallo "Sportello dei diritti" della Provincia, la cui delega è affidata all'assessore al Mediterraneo Carlo Madaro, ha sentenziato l'annullamento di un'ordinanza d'ingiunzione prefettizia che rigettava un ricorso nei confronti di una multa emessa dopo la rilevazione effettuata dagli ausiliari del traffico. Lo rende noto Giovanni D'Agata, componente del dipartimento nazionale "Tutela del consumatore" di Italia dei Valori. Di fatto, la sentenza ribadisce i limiti delle funzioni degli ausiliari del traffico nella prevenzione e nell'accertamento delle violazioni in materia di sosta. Ricorrente era una cittadina leccese, alla quale è stata annullata la multa, elevata nel momento in cui la sua auto era in sosta in un'area riservata ai mezzi pubblici.

" Le funzioni degli ausiliari del traffico, di prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di sosta - evidenzia uno dei passaggi chiave della sentenza - sono limitate alle aree oggetto di concessione e agli spazi necessari alle manovre dei veicoli ivi parcheggiati, e pertanto non può essere elevata dai dipendenti contravvenzione per divieto di sosta nelle corsie riservate al trasporto pubblico, potendo tale funzione essere delegata solo al personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone. La rilevazione della violazione compiuta dagli ausiliari del traffico - illustra inoltre il giudice -, in quanto operata da un soggetto assolutamente non legittimato, inficia alla radice la legittimità dell'accertamento".

"Prefetture e amministrazioni di tutto il territorio nazionale - commenta a tale proposito D'Agata - sono invitate ad attenersi tempestivamente anche all'interpretazione adottata di recente dalla corte di cassazione in tema di sosta e confermata dai giudici di pace, annullando in via di autotutela i provvedimenti illegittimamente adottati sino ad oggi e di provvedere ad effettuare l'accertamento delle infrazioni secondo i dettami della legge". Questo, anche per "evitare superflui sovraccarichi burocratici e giudiziari che danneggiano il rapporto tra il cittadino e la pubblica amministrazione".

La sentenza del giudice di pace.

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