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Cronaca

Il mistero degli stipendi scomparsi. Dipendenti Intini, nuova protesta

La ditta di Noci è in liquidazione e gli addetti alle pulizie nelle scuole della provincia sono alle prese col solito problema dei ritardi. Sit-in presso l'ufficio scolastico provinciale, sindacati chiedono al Miur di intervenire

 

LECCE - Il gruppo Intini source che gestisce l'appalto del servizio di pulizie in tutti i plessi scolastici della provincia di Lecce, è in liquidazione contrallata. La notizia ora è ufficiale e per i 400 dipendenti che da mesi lamentano i perenni ritardi nei pagamenti degli stipendi, potrebbe essere persino positiva. La ditta di Noci porterà a termine il contratto d'appalto fino a scadenza naturale, ma la nuova gara è stata già indetta da Consip e dal prossimo anno scolastico "si cambierà musica", sperano loro.
I dipendenti, intanto, sono tornati a protestare sotto la sede dell'ufficio scolastico provinciale, per reclamare la mensilità di settembre. Un annoso problema che si trascina da due anni e che nessuno ha mai saputo risolvere: 24 mesi in cui gli stipendi non arrivavano prima di 15 o 20 giorni di attesa, mentre si sommavano more sui mutui ed interessi.
La grande matassa della filiera dei pagamenti che parte dal Miur, attraversa le scuole, il Consorzio stabile Miles per finire ad Intini, non è mai stata sbrogliata: in un reciproco e confuso "scaricabarile tra le parti", spiegano i sindacalisti Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl, i soldi semplicemente si perdono. Si volatilizzano quasi, ed al mistero si è interessato più volte anche il viceprefetto di Lecce, Guido Aprea.
Per un po’ si è detto che le scuole pagavano regolarmente a prestazione effettuata e che il nodo da sciogliere era nei rapporti tra Miles ed Intini: la ditta di Noci sosteneva di vantare un credito di 11 milioni di euro, "credito che adesso sarà persino aumentato" spiega Domenica Amadeo di Cgil. La sindacalista si dice convinta che, in questa faccenda ci sia "qualcuno che ci marcia", mentre i dipendenti ex Lsu si rimboccano le maniche per arrivare a fine mese, strozzati da bollette e scadenze. Senza più carburante nelle automobili per recarsi persino a lavoro, o persino per protestare.
pulizie scuole - provveditorato + 31 anni marina 038-3Il collega Uil, Luigi Ingrosso aggiunge un altro tassello al puzzle, raccontando di contenziosi aperti anche con gli istituti scolastici: alcuni si sarebbero rifiutati di pagare il servizio. "L'azienda Intini era chiaramente allo sbando, non c'erano controlli, ora si pone il problema di recuperare gli stipendi arretrati dei dipendenti che potrebbero accumularsi, insieme alla somma destinata al trattamento di fine rapporto".
Gli interessati, chiaramente, non ne possono più: "Lo stipendio è modesto, ma il contratto è buono, a tempo indeterminato. Solo che ogni mese ci troviamo con l'acqua alla gola. – lamenta un dipendente – E si figuri che io sono fortunato, perchè la mia scuola ha sempre pagato".
Dagli uffici Cgil, intanto, è partita una raccomandata legale in cui si chiede l'immediato intervento da parte del ministero e delle società consorziate, al fine di applicare quanto previsto nel contratto di appalto, obbligando la società Intini a rifondere i danni subiti da ciascun lavoratore, oltre agli interessi per il ritardato pagamento delle retribuzioni.
 
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