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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il movimento anti-bullismo avanza e ora chiede aiuto ai musicisti

Al "Galilei-Costa" i ragazzi della 3°B aderiscono al progetto "MaBasta" della 1°A con "Sbam". L'idea si fa virale e sempre più interessante. E chiama a raccolta autori e band per una collaborazione

LECCE – Lecce capitale italiana contro il bullismo? Potrebbe essere un nuovo slogan per un movimento che si sta ampliando. Alla guida, c’è quell’incubatrice di idee che sta diventando l’istituto “Galilei Costa”. Il fenomeno del bullismo, anche nella provincia salentina, è purtroppo presente e diffuso a macchia d’olio, forse più di quanto si creda, perché non sempre i genitori scoprono i fatti a causa delle reticenze dei figli a parlare. E così la lotta arriva dal basso, proprio da loro, dai ragazzi. Quelli che non ci stanno. 

Le cronache rimandando a diversi casi, anche recenti. Una madre che a Lecce presenta denuncia ai carabinieri perché alcuni compagni di scuola si sfogano contro il figlio, insultandolo per il colore della pelle. Due giovani agli arresti a Carmiano per le sevizie a un ragazzino disabile. Ancora uno studente con disabilità, a Casarano, maltrattato e ripreso in video in classe da alcuni compagni. Il più fragile di un gruppetto di amici di Galatone, “usato” per scherzi molto pericolosi. Solo per citare episodi recenti.

Se questo è il quadro generale, esiste però anche chi ha maturato gli anticorpi e sta provando a diffonderli per sconfiggere un brutto male. E se la classe 1°A del “Galilei Costa” ha lanciato l’urlo “Mabasta” (che ha avuto un successo forse inatteso per l’ampiezza della diffusione a livello nazionale), la 3°B rilancia con “Sbam!”. Un acronimo dal suono onomatopeico che significa: “Stop bullying adopt music” (basta bullismo, adotta la musica).

Il progetto si fonde bene con il precedente “Mabasta!” e affronta il tema del bullismo sotto l’aspetto della musica, da usare, spiegano gli stessi ideatori, come potente “arma” per contrastarlo. Sotto la guida della docente d’inglese, Elisabetta D’Errico, i ragazzi del terzo anno hanno deciso quindi di sostenere l’idea degli studenti più giovani della 1°A, partendo da testi e canzoni dei più svariati generi: rap, rock, pop, reggae e via dicendo.

“Una sberla al bullismo a suon di musica”, è il sottotitolo di “Sbam”. E gli obiettivi sono due: individuare brani musicali che trattano argomenti o situazioni riconducibili ad azioni e atteggiamenti da bulli o, comunque, a ogni genere di sopruso tra giovani (molte canzoni sono in inglese e saranno tradotte) e invitare tutti i musicisti, soprattutto quelli che hanno più appeal sui giovani, a comporre sempre più canzoni con testi orientati a fermare il fenomeno, incitando le vittime a parlare, i bulli a smettere e gli “spettatori” ad intervenire.

“E’ un progetto decisamente interessante a cui i ragazzi si stanno appassionando e in cui stanno credendo molto – afferma la coordinatrice di "Sbam", Elisabetta D’Errico –. Ritengo che possa davvero arrivare ai cuori e alle menti dei giovani in quanto la musica oggi ha tre grandi potenzialità legate a tre differenti linguaggi, il suono, capace di catturare l’orecchio e suscitare forti emozioni, il testo, che, se compreso, aiuta a riflettere e a sensibilizzare, e le immagini dei videoclip, le quali offrono uno spaccato della realtà che troppo spesso preferiamo evitare di guardare. Confesso che io stessa ho provato una grande emozione nello scoprire la forza espressiva di alcuni brani e video”.

E i ragazzi raccontano: “Vogliamo tradurre dall’inglese tutti quei brani che musicisti famosi e meno famosi hanno dedicato al tema del bullismo perché pensiamo che se un “bullo” o una “bulla” dovesse scoprire che il suo idolo (quello per cui impazzisce) condanna fermamente ogni genere di atteggiamento offensivo, allora, forse, ci penserà due volte prima di dare sfogo al suo istinto di sopraffazione”.

image003-7“Abbiamo già trovato alcuni brani molto belli e diretti - aggiungono -, come “Dare to be different” di Rachael Lynn e “Make it stop” dei Rise Against, accompagnati anche da videoclip altrettanto forti e comunicativi. Il nostro sogno è che in Italia, miti come J-Ax, Fedez e Emis Killa, o Ligabue, Vasco e Tiziano Ferro, o ancora i nostri conterranei, Negramaro, Sud Sound System, Alessandra e Emma, possano decidere di sostenere la causa e dire anche loro “MaBasta” scrivendo dei brani che trattano di questo delicato e importante tema”.

Tutti i testi che i ragazzi tradurranno, insieme ai brani di artisti italiani, saranno pubblicati in una sezione del sito ufficiale di Mabasta (www.mabasta.org). Fra le due classi della scuola leccese si sta instaurando una forte interazione. Lo scopo: creare pagine web attraenti e coinvolgenti, capaci di catturare l’attenzione dei giovani.

Il fenomeno “MaBasta!” (Movimento anti bullismo animato da Studenti adolescenti), in ogni caso, sta già dilagando, grazie anche all’attenzione che i media nazionali hanno voluto rivolgere all’iniziativa. Ne hanno già parlato, fra gli altri, Corriere della Sera, TG1, TG2, Studio Aperto, Radio1. Radio2, Radio3 e Radio24. La pagina Facebook di MaBasta ha registrato oltre 11.000 like in appena dieci giorni ed ha avuto anche l’onore di finire su “Striscia la Notiza”. A presentarsi alla scuola nei giorni scorsi è stato l’inviato Luca Galtieri.

E il fenomeno sta diventando davvero virale. Le prime classi “debullizzate” sono la 4°A dell’Itc di Amantea (Cosenza) e tre classi della scuola media “De Giorgi” di Lizzanello-Merine, la 2°C, 3°B e 3°C. L'iniziativa appare nel complesso molto interessante e forse destinata a diventare una pietra miliare nel forgiare una consapevolezza nelle menti più giovani su quanto male psicologico, oltre che fisico, possa provocare la sopraffazione verso chi è più indifeso. 

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