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Cronaca

Il nuovo questore, un uomo del Sud per il Sud: Lecce sfida importante

Andrea Valentino ha un bagaglio notevole nella gestione dell'ordine pubblico. Ed è stato forgiato soprattutto nella guida della Sezione volanti in una metropoli come Milano. E la sua priorità resta la sicurezza di tutti

LECCE - Conosce il Salento da turista, la moglie ha origini brindisine e in vacanza torna ogni anno. Scherza sulla nota teoria locale del vento, che spinge a spostarsi d’estate da una costa all’altra del Tacco d’Italia a seconda che spiri scirocco o tramontana. Elogia la bellezza di tutta la Puglia, colpito dal suo fascino selvaggio, pur provenendo da una terra non meno caratteristica, qual è la Campania. E dichiara di arrivare a Lecce con grande umiltà.

Andrea Valentino, 58 anni ad aprile, ha assunto questa mattina l’incarico di questore della provincia di Lecce. Alle 8 l’insediamento, quindi l’incontro con i dirigenti che lo sosterranno nel suo periodo alla guida della Questura, poi, subito dopo, quello con la stampa, per un contatto immediato con un spaccato della cittadinanza.

Nativo di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, Andrea Valentino si può definire un uomo del Sud per il Sud. Con un curioso destino. Tutto il suo percorso professionale, fino a oggi, s’è svolto al Nord Italia, dove ha ricoperto svariati incarichi, anche molto complessi e delicati. 

"Affronterò una realtà diversa"

Un ritorno a Mezzogiorno, dunque, e non più per vacanza, ma per lasciare un’impronta nella gestione della sicurezza pubblica di una città, un territorio in generale, che si sta confrontando sempre più spesso con problematiche anche di tipo nazionale. “Per un meridionale che ha scelto questa professione non può esserci esperienza più bella”, ha esordito il questore. “Voglio quindi ringraziare prima di tutto il Capo della Polizia e il Dipartimento. Sono consapevole delle difficoltà che incontrerò, perché andrò a confrontarmi con una realtà diversa, ma sono certo di avere tutto il personale a darmi una mano”.

Elogiando “l’ottimo lavoro del mio predecessore”, Leopoldo Laricchia, che oggi s’insedia alla guida della Questura di Lecce, Valentino ha poi fatto un breve excursus della sua carriera. Laurea in giurisprudenza, è entrato in Polizia nel settembre del 1988. Prima sede, presso la Questura di Como, dove ha ricoperto l’incarico di dirigente della Digos e, in seguito, della Squadra mobile. Nel gennaio del 1995 il trasferimento a Milano dove, dopo aver diretto i Commissariati di  “Lambrate”, “Greco Turro” e “Fiera”, dall’ottobre del  1999 ha preso le redini dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (abbreviando il concetto, la Sezione volanti), strategico nella gestione della sicurezza in una metropoli.

Una lunga gavetta e tanta esperienza

Promosso primo dirigente nel 2004, ha guidato i Commissariati sezionali di “Bonola”, “Garibaldi-Venezia” e “Centro”, arrivando a dirigere alcune delle più delicate manifestazioni di ordine pubblico nel capoluogo milanese, di carattere politico, sindacale, sportivo e studentesco, e in particolare il corteo “No-Expo”, del 1° maggio 2015.  Diventato dirigente superiore della Polizia di Stato, ha assunto prima la guida della Questura di Alessandria e, nel 2017, di quella da Pavia. Ed è da qui che oggi arriva.  

Sono stati soprattutto gli anni a Milano a forgiare l’uomo e il poliziotto. Nei Commissariati periferici si è confrontato con le logiche e le difficoltà di aree delicate di una metropoli, sotto il profilo sociale. In quelli centrali ha dovuto gestire l’odine nel corso di importanti manifestazioni. Ma l’esperienza che, per sua stessa ammissione, l’ha fatto maturare in maniera completa è stata quella nella gestione delle volanti, sempre a Milano.

Per sei anni a capo anni di un ufficio con 800 uomini e trenta auto per turno, la sua sala operativa ha fatto da incubatrice per tutte innovazioni della Polizia di Stato: l’interconnessione con le altre forze dell’ordine, il passaggio dalle volanti composte da tre agenti a quelle a due, la sperimentazione del poliziotto di quartiere. “Un’esperienza – ha spiegato - che m’ha formato nel controllo del territorio e nella vicinanza ai cittadini”.

Ha affrontato passaggi epocali

Anche la direzione dei Commissariati, con i numerosi servizi di ordine pubblico, ha rappresentato per lui un ulteriore esame importante. Dotato di un sottile umorismo, ha ricordato il suo “discreto numero di presenze allo stadio Meazza, pari quasi a quelle di Gianni Rivera, facendo un raffronto con un giocatore del passato”. Anni in cui Valentino ha affrontato anche l’epocale transizione dal vecchio sistema di ordine pubblico al nuovo, con un maggiore coinvolgimento delle società tramite gli steward e una presenza più discreta delle forze di polizia. “Da questore, affronto oggi i problemi a 360 gradi, che le due esperienze già vissute ad Alessandria e Pavia mi hanno consentito di conoscere e approfondire. Spero di portare questo bagaglio a Lecce, dove arrivo con grande umiltà”.

Durante l’incontro con la stampa, sollecitato da alcune domande mirate, ha parlato delle grandi sfide di tipo nazionale che stanno toccando il Salento, come le questioni di ordine pubblico derivanti da Tap e Xylella, temi su cui ha un’infarinatura generale e che comunque deve ancora approfondire, ma ha anche ricordato quelle che sono le priorità di un questore: prima di tutto, il controllo del territorio e, quindi, la difesa del cittadino dai reati predatori. Con un occhio di riguardo, grazie alle nuove normative, anche al contrasto della violenza di genere e al fenomeno dei maltrattamenti in famiglia. Tutta l’intervista, nel video.

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