Il pesce è senza prezzo? Multe salate da 18mila euro

Una vera e propria batosta, quella rifilata oggi dalla guardia di finanza di Gallipoli ad alcuni operatori del mercato ittico, nel corso di un'azione a contrasto delle violazioni in materia di disciplina dei prezzi. Su sette persone controllate dai militari, sei hanno ricevuto multe particolarmente pesanti: 3mila euro a testa. Totale, 18mila euro. Si tratta del secondo blitz dei militari nel giro di poche settimane nello stesso luogo. Il mese scorso i finanzieri avevano già fatto visita nell'area, rilevando violazioni in materia edilizia. Questa volta, invece, l'attenzione s'è concentrata sui prezzi. Soltanto un operatore sarebbe stato in regola, esponendo i cartellini sulla mercanzia. Gli altri sei, invece, non avrebbero indicato il costo di pesce e frutti di mare.

"Si tratta di una violazione non indifferente in materia commerciale e questo giustifica il fatto che le contravvenzioni siano così salate: episodi di questo genere non devono infatti essere sottovalutati", spiega il comandante della compagnia jonica, Marco Damu. "Non esporre i cartellini che indicano i prezzi sulla merce significa andare contro i principi alla base della concorrenza, con effetti che si riversano sui consumatori. L'esposizione dei prezzi - aggiunge - ha un effetto calmierante sul mercato, perché i commercianti si controllano a vicenda, ribassando i prezzi. Mentre in questo modo, si rischia di arrivare a vendere i prodotti anche al doppio. E ciò accade soprattutto nei giorni di festa, con l'arrivo dei turisti". La finanza ha eseguito il controllo dopo che nei giorni scorsi, esattamente il 25 aprile, una persona aveva fermato una pattuglia per strada, a Gallipoli, lamentando proprio il fatto che al mercato ittico i prezzi non sarebbero stati esposti.