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Cronaca Veglie

Il "popolo degli ulivi" piange un altro attivista, imprenditore trovato senza vita

Il corpo di Gianfranco Nicolaci, titolare dell'agriturismo La Duchessa di Veglie è stato rinvenuto nel garage della sua abitazione

LECCE – Una regola non scritta del giornalismo stabilisce che dei suicidi, solitamente, non si parla. La morte volontaria è per sua natura argomento privatissimo, inevitabilmente suscettibile di dolorosi fraintendimenti e insopportabili approssimazioni. Il pericolo, inoltre, è quello di spingere all’emulazione, soprattutto in tempi di crisi, malessere e solitudini diffuse.

Ci sono casi, però, in cui anche un suicidio diventa una notizia, come per la morte di un imprenditore di soli 42 anni, Gianfranco Nicolaci, titolare dell’agriturismo La Duchessa di Veglie. Sono stati i famigliari a trovare il corpo senza vita nel garage della sua abitazione, impiccato con del filo elettrico. Il 42enne avrebbe lasciato due biglietti che sono stati acquisiti dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, che conducono le indagini coordinate dal sostituto procuratore Francesca Miglietta.

Circa una settimana fa, il 14 giugno, Nicolaci aveva pubblicato sul suo profilo facebook un estratto di “Pronto, Francè”, la raccolta satirica di Massimiliano Ciarrocca, intitolato: Gesù e Bergoglio: l’eutanasia, proprio sul tema del suicidio.

Nicolaci era un personaggio molto conosciuto, anche per il suo ruolo di attivista nel “popolo degli ulivi”. Proprio dalla suta tenuta era partita la lotta contro l’eradicazione degli alberi voluta dal contestato Piano Silletti. Una morte tragica la sua, che segue quella di altri due attivisti. Il 12 luglio scorso era morto Salvatore Patera, spirato nella notte a seguito di un grave incidente stradale avvenuto nel cento di Veglie.

L’auto sulla quale viaggiava la vittima, un’Alfa 156, andò a schiantarsi contro la parte posteriore di un camion che era stato parcheggiato lungo la strada del piccolo comune. Il 22 aprile 2014 in un altro tragico incidente stradale aveva perso la vita Roberto Malerba, dopo aver perso il controllo della sua auto, che era andata poi a ribaltarsi ai margini della strada provinciale che collega Matino a Casarano. Presidente dell’associazione di promozione turistica “Custodi del Salento”, Malerba era conosciuto anche come “l’uomo dei gelsi”. Tre storie tragiche di uomini legati alla propria terra, in prima linea per salvare il patrimonio di una regione antica, da sempre congiunta alle proprie radici.

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