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Cronaca

L’Imam di Lecce condanna il massacro al Charlie Hebdo: “Terroristi isolati per sempre”

Sulla barbarie di Parigi, nella quale sono morte 12 persone per mano di due fratelli franco-algerini, si esprime anche l'autorità musulmana locale che precisa: "Condannare questo atto terroristico non vuol dire accettare le vignette contro l'Islam"

LECCE – Mentre è in corso una gigantesca caccia ai due franco-algerini che ieri hanno barbaramente ucciso 12 persone e ferito altre cinque nell’assalto alla sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, il mondo occidentale e non solo si interrogano sull’accaduto e sulle possibile ripercussioni. Un day after che si ripete all’indomani di ogni strage e che lascia la sensazione di impotenza e di totale vulnerabilità.

Emergono dunque scenari apocalittici e l’atavica diffidenza diventa paura che in episodi come questo trova pieno fondamento. Del resto anche l’ipotesi relativa alla realizzazione di una università islamica nel capoluogo salentino aveva testimoniato, una volta di più, di come il tema di una forte presenza musulmana sia percepito nel dibattito comune.

Tra strumentalizzazioni politiche e scenari millenaristi, ci sono due certezze: i due killer – ai quali si sarebbe associata un terzo individuo con compiti logistici – sono cittadini francesi, rientrati da poco in patria dopo aver partecipato al conflitto in Siria con ogni probabilità nelle file delle milizie islamiste. Sulla vicenda si è espresso anche l’Imam Saifeddine Maaroufi, della comunità musulmana di Lecce, attraverso un post su Facebook.

“Siamo musulmani, e il terrorismo non ci rappresenta! Lo dico e lo grido, prima che inizino le accuse contro l'Islam di chi fa di tutta l'erba un fascio! Facciamolo sapere. L'Islam non accetta l'anarchia e il caos. Ma questo, deplorabile evento, è una prova palese, che l'estremismo genera l'estremismo. "Charlie Hebdo", era sì, un settimanale satirico, molto islamofobo e provocatorio, ma questo non dà nessun diritto di uccidere i giornalisti che vi lavoravano e i poliziotti che facevano il loro dovere”.

“Condannare questo attacco terroristico – prosegue l’imam - non vuol dire accettare le vignette contro l'Islam, ma significa differenziare tra il bene e il male. Chi ironizza contro l'Islam, dimostra, palesemente, che ignora completamente questa fede. Ed è tramite il nostro impegno quotidiano, nel vivere l'Islam della pace e la misericordia, che gli diamo la prova del suo errore, ed è così che si combatte  l'islamofobia e i suoi promotori. E diciamolo, unanimemente a colui che ha scelto la via della violenza e del terrorismo, che è isolato e che lo resterà per sempre”.

Una condanna chiara quella dell’autorità religiosa musulmana, simile a quelle che in ogni parte del mondo si sono susseguite dai massimi livelli dell’islamismo fino a quelli più periferici.  Dal fronte politico arrivano le considerazioni  di Adriana Poli Bortone, già sindaco di Lecce e componente dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia:  “Siamo convinti che non tutti quanti gli stranieri o gli italiani di religione islamica siano terroristi, però ci aspettiamo un segnale chiaro di distacco da questi atti tremendi. Comunque è ora di guardare con attenzione alla tutela certa e alla sicurezza di tutti quanti i cittadini italiani a cominciare dai soggetti e dagli obiettivi più sensibili perché il susseguirsi di questi atti terroristici in diverse parti d’Europa può far pensare che anche l’Italia non debba stare tranquilla. Viviamo in una democrazia matura nella quale la libertà d’espressione è un valore che va garantito e tutelato sino in fondo.” E’ quanto afferma Adriana Poli Bortone dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale.

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