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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Imprenditore stroncato da un infarto, i medici: “Rifiutò il ricovero contro il nostro parere”

Si difendono così le due professioniste finite nell'inchiesta sulla morte del "re delle discoteche", avvenuta il 13 maggio di un anno addietro

LECCE - Respingono le accuse le due dottoresse dell'ospedale di Scorrano, G.V., 53 anni, di Spongano, in servizio al pronto soccorso, e O.D.D., 64, di Maglie, cardiologa, indagate per la morte del noto imprenditore Giuseppe Mascello, di Castrignano dei Greci, stroncato a 54 anni da un infarto il 13 maggio di un anno fa, mentre allestiva il “Lido dei pini”, una delle strutture turistiche di sua proprietà, sulla spiaggia dei Laghi Alimini a Otranto.

Per il pubblico ministero Francesca Miglietta, titolare del fascicolo d'inchiesta aperto per omicidio colposo, la loro colpa fu quella di non aver informato adeguatamente il paziente sui rischi che correva nel rifiutare il ricovero, la sera prima del decesso, e di non averlo così sottoposto a quegli esami (elettrocardiogrammi, coronografie, dosaggi e controlli degli enzimi e degli altri marcatori cardiaci, etc.) che avrebbero consentito di accertare la sindrome coronarica acuta e di intervenire tempestivamente per impedirne, forse, la morte.

Sono queste le accuse contenute nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari ricevuto qualche giorno fa dalle indagate, secondo le quali però la verità è tutt'altra. “Tutti i medici hanno insistito in maniera forte e decisa per cercare di convincerlo a ricoverarsi, sino ad avere una forte discussione anche con il familiare che lo accompagnava. - raccontano le dottoresse attraverso l'avvocato difensore Dimitry Conte - La risposta fu che il signor Mascello era impegnato per questioni lavorative e non poteva restare in ospedale. Solo davanti a tale ostinato rifiuto, gli veniva prescritta la cardioaspirina pregandolo di mettersi a letto e non eseguire nella maniera più assoluta sforzi di alcun genere. Gli veniva inoltre raccomandato che qualora i dolori fossero ricomparsi avrebbe dovuto allertare immediatamente il 118”. Il legale precisa inoltre: “Gli veniva persino fissata una prova da sforzo per il 15 maggio 2015 alle 12.30. Con ennesima preghiera, stante il rifiuto al ricovero di seguire assoluto riposo”.

Insomma, secondo la ricostruzione difensiva, fu vano ogni sforzo dei medici di convincere l'imprenditore a rimanere in ospedale. “E' sufficiente leggere i referti medici ed in particolare la relazione di dimissione del pronto soccorso: “vedasi consulenza cardiologica. Troponina: 0.06 ng/ml. Il paziente vigile, orientato, edotto dei rischi, rifiuta il ricovero contro il parere sanitario, assumendosi ogni responsabilità”. Firmava per accettazione e sottoscrizione il signor Giuseppe Mascello! Questo avveniva dopo che i medici della cardiologia avevano eseguito gli esami strumentali quali ecocardiogramma ed esami di laboratorio tra cui la troponina”, conclude il difensore che, nei prossimi giorni, valuterà se presentare memorie difensive o chiedere al magistrato di interrogare le proprie assistite per dimostrare la correttezza del loro operato.

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