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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Imprenditore stroncato da un infarto, non ci fu colpa medica

Assolte con formula piena le due dottoresse dell’ospedale di Scorrano che visitarono Giuseppe Mascello la sera prima del decesso, avvenuto il 13 maggio del 2015

LECCE - Agirono correttamente, secondo protocollo. Non ebbero alcuna responsabilità le due dottoresse dell’ospedale di Scorrano, G.V., 55 anni, di Spongano, in servizio al pronto soccorso, e la cardiologa O.D.D., 66, di Maglie  nella morte del noto imprenditore Giuseppe Mascello, 54 anni, di Castrignano dei Greci, stroncato da un infarto il 13 maggio del 2015, mentre allestiva “Lido dei pini”, una delle strutture turistiche di sua proprietà, sulla spiaggia dei Laghi Alimini a Otranto.
A rivelarlo è stato il processo col rito abbreviato che si è concluso oggi dinanzi al gup Edoardo D’Ambrosio con un verdetto di assoluzione piena “perché il fatto non sussiste”. L’accusa mossa alle due donne, nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Francesca Miglietta, era di non aver valutato adeguatamente i sintomi di un infarto, quando visitarono il paziente la sera prima che morisse.

La perizia ha smentito questa circostanza, avallando anche le dichiarazioni delle imputate (assistite dagli avvocati Luigi Corvaglia e Dimitry Conte) rispetto al fatto che l’imprenditore, nonostante le sollecitazioni a rimanere sotto osservazione, non si lasciò convincere e andò via. I familiari di Mascello erano parti civili con l’avvocato Francesca Conte, attraverso la quale avevano chiesto un milione e 300mila euro di risarcimento.


 

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