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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

In 200 bloccano la città e minacciano il premio barocco

Lecce ad un passo dall'emergenza-rifiuti. Circa 200 lavoratori di Aspica ed Ecotecnica bloccano l'ingresso cittadino. Rischia la manifestazione del 5 giugno. E le strade sono sommerse da immondizia

Mai come in queste 48 ore Lecce si troverà a legare con Napoli. E non solo per un fatto calcistico, che domani potrebbe decretare il ritorno dei partenopei nella massima serie proprio al San Paolo, dove incontreranno i giallorossi, ma perché se Aspica ed Ecotecnica non daranno risposte rassicuranti sul futuro occupazionale dei circa 200 operatori ecologici, Lecce sarà sommersa dai rifiuti - ed in parte già lo è - proprio come Napoli. All'infruttuosa protesta di ieri di fronte alla Prefettura, segue quella di questa mattina, con i lavoratori che hanno bloccato per circa un'ora il traffico all'ingresso del capoluogo salentino, nei pressi della rotonda dell'ex Foro Boario. Code di auto e pullman stracarichi di turisti che non riescono ad entrare in città. Buon per loro, perché non appena si caleranno nel centro storico troveranno un "sorpresa": da due giorni i netturbini non salgono sui camion per la raccolta dei rifiuti e i cassonetti straripano di spazzatura. Non solo. Minacciano di far saltare il Premio Barocco, la serata fashion in programma martedì 5 giugno nell'area dell'ex Carlo Pranzo con tanto di diretta su Rai uno. Ma questo diventa l'ultimo dei problemi perché se la protesta dovesse continuare, Lecce sarebbe ad un passo dall'emergenza-rifiuti.

Ai 153 dipendenti dell'Aspica, una cinquantina dell'Econotecnica, le due imprese che provvedono allo smaltimento dei rifiuti in città, non è andato giù il telegramma che il dirigente tecnico dell'Ato Lecce, Fernando Boncore, ha inviato lo scorso 31 maggio a circa 17 lavoratori anziani, con il quale proprio l'Aspica stabiliva il trasferimento di questi ultimi in quel di Melendugno. "Ma come - sbotta un operatore che questa mattina ha protestato insieme ai colleghi - dopo 22 anni di servizio a Lecce mi vedo recapitare a casa un telegramma dove leggo che dal primo giugno la mia sede lavorativa è diventata Melendugno. Ora tengo subito a precisare che la nostra protesta non è solo incentrata sui trasferimenti ma sul fatto che l'azienda ha in mente di ridurre il personale a Lecce sostituendo le unità lavorative con assunzioni a tempo determinato. Il problema - aggiunge il netturbino - è che il personale non è sufficiente a garantire tutti i servizi riportati nel capitolato d'appalto, così Aspica ed Ecotencnica pensano di sopperire alla carenza di personale trasferendoci altrove e assumendo al contempo operai con contratti a tempo che apriranno e chiuderanno nell'arco di tre mesi".

"Ci scusiamo con i leccesi per il disagio che stiamo loro creando e siamo veramente mortificati - dice un altro operatore ecologico - ma è l'unico modo per farci ascoltare. La nostra protesta non è solo contro i trasferimenti, ma per il modo con cui l'impresa sta gestendo questa storia: non c'è chiarezza nel modo in cui sono state prese queste decisioni - spiega - e non c'è trasparenza sull'utilizzo del personale".

I circa 200 operai sostano di fronte all'ingresso dell'ex Carlo Pranzo, dove i lavori di allestimento per il Premio Barocco volgono ormai al termine. Hanno tappezzato la zona di cartelli con su scritte frasi che la dicono lunga sul clima di agitazione che monta: "Aspica, Monteco, Ecotecnica, non saremo più vostre pedine". E ancora: "Vergogna, sanguisughe", "Ato e Ati, non speculate sui lavoratori". Qualche momento di tensione si è verificato mentre un furgone stava per entrare nella zona riservata al "Premio": un manifestante è stato urtato, ma senza conseguenze, dall'autista alla guida del mezzo, al quale non è andato giù che qualcuno ostacolasse il suo lavoro.

"Se non avremo risposte chiare sul nostro futuro occupazione - afferma un operatore dell'Aspica - questo Premio Barocco non si farà e Lecce assomiglierà sempre più a Napoli". Ed una certa somiglianza con il capoluogo partenopeo questa mattina Lecce l'aveva. I cassonetti dislocati nel centro storico sono tuttora stracolmi di spazzatura. Cadono sotto gli sguardi disorientati dei vacanzieri che si aggirano in piazza Sant'Oronzo, i quali non comprendono perché, leggendo quel che c'è scritto sulle guide turistiche patinate, Lecce nella realtà appaia invece tutt'altra cosa. Welcome to Lecce.

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