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Cronaca Via del Mare

In attesa di Matteo Salvini, colpi assestati contro il comitato di via del Mare

L'intimidazione nella notte contro la sede del candidato di "Noi con Salvini". Sul posto è intervenuta la Digos. Le vetrate danneggiate da ignoti, ma non hanno ceduto del tutto. Il gesto non sembra casuale, perché proprio domani il leader del Carroccio sarà in Puglia

LECCE – Colpi di mazza per distruggere, intimidire, scoraggiare forse; non certo un gesto casuale. Un raid, quello compiuto da ignoti, il cui messaggio non doveva passare inosservato. Così è andata in frantumi nella notte una delle vetrate del comitato elettorale di Mauro Giordano, in corsa per le regionali a sostegno della senatrice Adriana Poli Bortone nella lista “Noi con Salvini”. Un atto, a meno di 24ore dall’appuntamento con il leader politico del Carroccio, che alza il livello di guardia delle forze dell’ordine, già all’erta per l’evento che si terrà alle 17,30 presso l’Hotel Tiziano.

Lui, Giordano, questa mattina si è recato proprio nei locali presi in fitto a rispondere alle domande di giornalisti e sostenitori con la solita pacatezza e con il piglio deciso che lo contraddistinguono.

“Non me lo aspettavo – ha chiarito il candidato, poco prima di recarsi in questura per sporgere denuncia contro ignoti, – seppur avessi sentore che un comitato come questo potesse calzare stretto a una certa frangia della sinistra. Ora non voglio addebitare responsabilità a chicchessia, ma alcuni particolari mi hanno dato modo di riflettere sulla matrice estremista della mano che, materialmente, ha mandato in pezzi la vetrata del locale”.

Per Mauro Giordano non è tanto la questione del danno materiale a bruciare, che pure gli costerà denari delle proprie tasche, ma la pervicacia dell’azione di disturbo di quella parte della politica, o sedicente tale, che non accetta il confronto e predilige lo scontro e la violenza.

“Nonostante ciò che comunemente si crede – ha spiegato Giordano, – l’area in cui s’inserisce questa lista è assolutamente moderata e liberale e tratta tematiche che afferiscono alle libertà dei cittadini. Non siamo, e non sono, omofobi, né intolleranti, e proprio per questo non riesco a comprendere per qual motivo si sia compiuto un gesto così vile che oggigiorno sipotrebbe considerare quasi anacronistico”.

Un’azione che non è stata rivendicata in alcun modo e che secondo Mauro Giordano potrebbe anche essere mirata alla tematica dei due marò italiani detenuti in India da oltre tre anni, perché tra le tante vetrate che potevano essere distrutte è stata scelta quella più in vista e con il manifesto che si riferisce proprio alla vicenda internazionale.

Intanto, nelle prime ore della mattina, la senatrice Adriana Poli Bortone si è recata personalmente a esprimere la propria vicinanza e solidarietà a Giordano, così come ha fatto lo stesso Matteo Salvini, non appena saputa la notizia, con una telefonata.

“Io credo che chi ha fatto questa cosa sia un semplice manovale. Bisogna chiedersi, piuttosto, chi abbia armato la sua mano, e perché. So, da fonti vicine e attendibili, che nei corridoi del liceo classico Palmieri, sia ieri che questa mattina, tra i ragazzi girava il messaggio di boicottare la presenza di Salvini in maniera violenta”.

“La violenza non serve allo sport, né alla politica e tanto meno alla società. Sembra di rivivere il periodo delle contestazioni degli anni Settanta, anche se in questo caso non c’è la stessa preparazione culturale e politica di allora. Mi auguro che si tratti di un gesto di rabbia isolato, perché potrei anche comprendere, non giustificare, l’incapacità al dialogo del singolo individuo”.

“Ma sarei davvero dispiaciuto se si trattasse di una mera azione di contestazione violenta da parte di chi dice di appartenere alla politica. Non è questo genere di azioni che fa la buona politica; la mia e quella dei miei alleati, amici e sostenitori è la politica del confronto schietto e leale. Se mi cercate – ha concluso Mauro Giordano, evidentemente alludendo agli autori del vile gesto – sono qui, sempre pronto al dialogo.”

I danni al comitato

Le reazioni politiche

“Atti di totale inciviltà colpiscono ancora una volta la nostra città, nella quale il tema della sicurezza sta diventando sempre più allarmante", afferma Adriana Poli Bortone, candidata alla carica di presidente della Regione. "L’assalto contro la sede di Noi con Salvini e di Mauro Giordano (nello specifico contro la vetrina dedicata ai marò) porta la firma di quattro poveretti non difficilmente individuabili, che pensano che con la violenza si possa gettare la città nel caos".

"Si tratta certamente di gente priva di cultura politica - prosegue - che non conosce le minime basi della democrazia e del confronto e che nemmeno a scuola è riuscita ad apprendere gli elementi basilari dell’educazione civica. Auguro a Salvini, ma anche a tutti i candidati di tutte le liste, che la campagna elettorale proceda senza violenze verbali e fisiche, ma entro i binari lontani dal 68. Auspico infine che le autorità preposte vogliano intervenire con la prontezza e l’efficacia che tante volte hanno dimostrato nell’interessse dei cittadini e della loro sicurezza”.

Per Paolo Pagliaro dell'ufficio di presidenza di Forza Italia "L'assalto alla sede leccese di Noi con Salvini è un atto gravissimo, che si inserisce all'interno di una campagna elettorale durante la quale ci sono già stati episodi deprecabili contro forze politiche o candidati. Non è questa la politica, questa è solo delinquenza e mi auguro che le forze dell'ordine individuino i responsabili".

"Sono state recapitate lettere di minacce anche alla senatrice Poli Bortone, come si ricorderà  -prosegue- ed anche a Francesco Schittulli. Oggi apprendiamo che anche Noi con Salvini è nel mirino dei delinquenti. Ovviamente, ciò dimostra che la nostra coalizione fa paura e ci spinge a batterci in difesa di un valore insopprimibile come la libertà di partecipazione politica. All'amico Mauro Giordano e a Noi con Salvini va tutta la nostra solidarietà - conclude Pagliaro - e siamo uniti per andare avanti con ancora più determinazione nella conquista della Puglia perbene e democratica".

Rincara poi la dose il consigliere regionale Andrea Caroppo. "Mentre si apprende dalla stampa che i fermati per i disordini a Milano lo scorso fine settimana sono tutti difesi dal capogruppo di Sel al Comune di Milano, segno di una evidente e pericolosa collateralità tra alcune forze politiche ed estremisti delinquenti - dice - a Lecce ignoti mandano in frantumi la vetrina del comitato elettorale della lista "Noi con Salvini" ed in particolare quella dietro cui erano esposte le immagini dei due marò italiani detenuti in India da oltre tre anni con il manifesto che si riferisce proprio alla vicenda che getta irreparabile discredito sulla forza e sulla credibilità del governo italiano sullo scacchiere internazionale". 

"Questo - secondo Caroppo - rende chiara la matrice del gesto. Allora, mentre esprimo solidarietà agli amici del movimento meridionalista legato a Salvini, mi auguro che la sinistra anziché offrire patrocinio legale a teppisti, violenti e delinquenti o comunque "coprirli" con il suo silenzio, condanni fermamente il gesto anche se rivolto a un avversario politico".

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