Un nuovo sportello antiviolenza: sarà inaugurato a Calimera
Mercoledì 9 settembre, presso l’Aula consiliare, taglio del nastro de “Il papavero blu”: sarà il punto di riferimento per l’intero Ambito territoriale
CALIMERA – Un nuovo sportello antiviolenza e “per una educazione sentimentale” nel Salento. Sarà inaugurato mercoledì 9 settembre a Calimera, presso l’Aula consiliare e si intitolerà “Il papavero blu” che aderisce alla Rete dei centri antiviolenza “Il Melograno” della Comunità San Francesco, dalla collaborazione tra Ambito territoriale di Martano (di cui Calimera fa parte) e la stessa cooperativa, finanziato dalla Regione Puglia. Lo sportello è un nuovo tassello nelle politiche di genere e sull’antiviolenza messe in campo dal Comune di Calimera e dall’Ambito territoriale sociale di Martano.
Si tratta di un servizio di prossimità rivolto alle donne del territorio, un primo approccio attraverso il quale pianificare percorsi individualizzati, attraverso l’équipe professionale messa a disposizione dalla rete dei Centri antiviolenza della Comunità San Francesco. Lo sportello sarà aperto tutti i giovedì dalle ore 16 alle ore 18 ma sarà raggiungibile 24 ore su 24, per appuntamenti e supporto telefonico al numero 328/8212906.
“Abbiamo convitamente richiesto l’attivazione dello sportello nel nostro Comune – dichiara Francesca De Vito, sindaca di Calimera – perché lo riteniamo un presidio di legalità, attenzione e cura nei confronti delle donne, ma anche un messaggio nei confronti della nostra Comunità, un monito per le nuove generazioni, un richiamo a quella che la nostra amata professoressa, Maria Roca Montinaro, nel suo libro “Un papavero blu”, ha definito “educazione sentimentale collettiva”.
“In questi cinque anni abbiamo dato voce a tante tematiche inerenti le politiche di genere – spiega Serenella Pascali, assessora al Welfare e pari opportunità – abbiamo aderito a campagne nazionali e internazionali, abbiamo ballato per dire di no alla violenza, abbiamo promosso campagne informative, realizzato mostre a tema, portato all’attenzione pubblica questo argomento scottante e spesso rinchiuso nel perimetro delle abitazioni. La scelta di attivare lo sportello nel nostro territorio risponde ad un’esigenza di prossimità e contiguità territoriale: creare tanti punti di accesso diffusi, per fare dell’accoglienza una risorsa dell’intero territorio del nostro Ambito e consentire alle donne, in totale sicurezza, di muoversi nei confini prossimi, senza incorrere nel giudizio sociale o, peggio, in conseguenze relazionali ben più gravi di quelle che vivono”.