rotate-mobile
Cronaca

Incarichi pilotati: nove indagati. Tra questi un giudice e quattro avvocati

Nuova bufera sulla giustizia salentina. La Procura di Potenza ha aperto un’inchiesta ipotizzando i reati di tentata concussione, corruzione e turbativa d’asta. Sequestrati documenti e dispositivi informatici

LECCE - Tentata concussione, corruzione, turbativa d’asta: sono queste le accuse ipotizzate a vario titolo nei riguardi di un noto giudice del tribunale di Lecce, di quattro avvocati, di tre commercialisti e di una cancelliera.

I loro nomi iscritti sul registro degli indagati sono stati “sdoganati” nel decreto di sequestro disposto dalla Procura di Potenza (competente a indagare sui magistrati in servizio a Lecce).

Si tratta di: Pietro Errede, 56 anni, di Lecce, della sezione fallimentare del Tribunale Civile, di Alberto Russi, avvocato di 53 anni, originario di Galatina e già consigliere comunale di Lecce; Antonio Casilli, 59 anni, di Lecce, avvocato e professore universitario; Rosanna Perricci, 52 anni, assessora del Comune di Monopoli, dove risiede; i commercialisti Marcello Paglialunga, 52 anni, di Nardò, Emanuele Liaci, 54, di Gallipoli, Giuseppe Evangelista, 57, di Lecce; Graziella De Masi, 66 anni, di Lecce, cancelliera del giudice Errede; Giuseppe Positano, 53 anni, di Lecce, avvocato e professore universitario.

Le accuse, a vario titolo, sono quelle di corruzione, turbativa d’asta e tentata concussione.

Al termine delle perquisizioni eseguite questa mattina, su delega, dalla Guardia di finanza locale sono stati ritirati documentazione cartacea e dispositivi informatici.

Tutto il materiale finirà presto al vaglio degli inquirenti potentini in cerca di riscontri ad accuse che al momento si trovano in una fase embrionale e riguardano presunti incarichi “pilotati” nel periodo tra il 2021 e l’anno in corso.

Tra queste come anticipato, c’è quella di tentata concussione, poiché il giudice, al quale era stata assegnata una procedura di controllo giudiziario di un’azienda, avrebbe costretto gli amministratori a nominare come aiutante l'avvocato Casilli. Il compenso di quest’ultimo sarebbe stato poi equamente diviso con il collega Russi, al quale lo stesso giudice è legato. Non resta che attendere gli esiti dell’inchiesta.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Incarichi pilotati: nove indagati. Tra questi un giudice e quattro avvocati

LeccePrima è in caricamento