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Cronaca

Incendi, prefetto incontra vigili del fuoco: si cercano soluzioni definitive

I sindacati in via XXV Luglio. Chiesti più uomini, ma anche mezzi di protezione e il rispetto delle normative

LECCE – Tante le richieste sul tavolo e la promessa del prefetto, Claudio Palomba, di farsi garante presso il governo delle varie istanze. Dopo mesi di vera e propria pressione, e dopo anche una serie di incendi devastanti che hanno fiaccato le resistenze, nel pomeriggio di oggi s’è svolta l’attesa riunione dei sindacati dei vigili del fuoco in via XXV Luglio.

C’erano rappresentanti di Fns Cisl, Cgil Vvf, Uil Pa, Conapo, Confsal Vvf e Usb Vvf. All'’incontro era presente anche il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Lecce, Eugenio Barisano. Messi sotto torchio per carenza di mezzi e personale, dopo un’infinita sequenza anche di note stampa per denunciare pubblicamente disfunzioni a livello istituzionale da cui deriverebbero diverse inefficienze, alla fine i vigili del fuoco hanno deciso tutti assieme, tramite i propri sindacati di riferimento, di richiedere un incontro affinché l’autorevole voce del prefetto possa aprire spiragli nelle stanze romane.

Ed è stato lo stesso prefetto, ad esempio, a segnalare sua sponte quanto sia importante rimpolpare gli organici, prevenendo (anche perché ormai ben conoscendole) le richieste stesse dei vigili del fuoco. D’altro canto, è ben noto come i problemi estivi del Salento non discendano certo solo dalle mere questioni di sovraffollamento, ordine pubblico, incidenti stradale e spaccio di stupefacenti, ma anche e proprio dai roghi che, ogni anno, divorano migliaia di ettari di campagne, provocando rischi anche per la popolazione, oltre che devastando scenari naturali.  

I rappresentanti del Conapo, trovando confortante che sia stato proprio il prefetto ad anticipare la richiesta di un incremento del personale, specie in vista dell'emergenza estiva (come richiesto più volte da loro in lettere già inoltrate in passato al ministro Angelino Alfano),  hanno però posto l’accento anche su altre questioni. Per esempio, quella sulla salvaguardia della salute del personale.

“Il ministero dell’Interno – dicono esponenti del Conapo - non fornisce i dispositivi di protezione individuale per gli incendi boschivi e le sterpaglie”. “Li abbiamo richiesti più volte – spiegano -, ottenendo solo i dispositivi per gli occhi, ma non altri ancor più importanti”. Una vicenda surreale, se si pensa che per motivi analoghi, qualsiasi azienda privata sarebbe sanzionata seduta stante dallo Stato. Quello stesso Stato che, però, non avendo fondi da destinare all’uopo, lascia i suoi stessi uomini sprovvisti di una parte delle attrezzature per la sicurezza.

Altro punto rimarcato dal Conapo, quello dell’efficienza della sala operativa e delle attrezzature disponibili. “Non ci sono strumenti portatili: dove arrivano gli idranti, ci fermiamo”, spiegano i rappresentanti”. Anche in questo caso, si tratta di strumenti richiesti, invano, da anni. C’è poi un fatto: snocciolando cifre, si scopre che su 15mila interventi l’anno, 5mila, in provincia di Lecce, si svolgono soltanto dal 15 giugno al 15 settembre. “Affrontare tutto questo con la stessa sala operativa e stesso le personale è assurdo”, dicono dal sindacato.

Un logorio per gli operatori che si aggiunge al problema di essere completamente fuori dai parametri sanciti dal decreto legislativo 81 del 2008, per quel che concerne il lavoro sui terminali. Per esempio, venti minuti di pausa ogni due ore di lavoro e un numero massimo di ore settimanale e mensile. “Sforiamo abbondantemente questi orari senza che l’amministrazione monitorizzi”. E questo, sempre per il solito motivo: la coperta è costantemente corta.

torre chianca (4)-5Un’altra sigla, la Uil Pa Vvf, ha chiesto a sua volta “un maggiore coinvolgimento e responsabilità da parte dei Comuni, per il ruolo fondamentale da essi rivestito”. Ricordando come “a volte risultino tra i primi trasgressori nell’adozione di misure antincendio boschivo”. “Questi, infatti, attraverso l’informazione, la prevenzione e l’eventuale tempestiva sanzione – ricordano dalla Uil -, hanno il dovere di sensibilizzare, i proprietari di terreni incolti che non realizzano nei tempi stabiliti dalla legge le fasce protettive. Misure che se adottate a norma di legge da tutti, ridurrebbero in maniera drastica l’incidenza degli incendi sul territorio”.

La Uil ha poi ricordato come nell’ambito della riunione si sia sottolineata l’importanza dei Centri operativi provinciali, che, a loro avviso, sotto la diretta gestione dei vigili del fuoco, potrebbero coordinare le varie squadre di intervento Aib, ottimizzando il dispendio di uomini, mezzi e risorse.

“Si è chiesto di far leva per un radicale miglioramento delle convenzioni, queste ultime unica possibilità, anche a detta del capo del Corpo dei vigili del fuoco – aggiunge la Uil - di incrementare il dispositivo di soccorso sul territorio, prevedendo più risorse per l’acquisto o la concessione in comodato d’uso, di automezzi e il potenziamento delle risorse umane”. La Uil ha anche inviato al una lettera pubblica, in cui si ringrazia il prefetto e si riassumono tutte le loro richieste.

Cisl Fns, Cgil Vvf e Confsal Vvf, dal canto loro, hanno rimarcato come l’emergenza stagionale debba essere affrontata in modo straordinario. Fra le proposte, "sensibilizzare ed incrementare l’operato degli enti locali, forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile e, quindi, indire apposite riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per porre in essere una fattiva collaborazione ed attività di prevenzione e contrasto all’innesco ed alla propagazione degli incendi".

Anche loro hanno ritengono fondamentale "un forte coinvolgimento delle amministrazioni locali ed in particolare dei sindaci dei numerosi comuni del Salento che ancora oggi ritardano o addirittura omettono di far applicare le norme di riferimento in tema di prevenzione. Crediamo - dicono - sia necessaria inoltre un’adeguata informazione rivolta ai proprietari di terreni incolti affinché si adoperino per la pulizia e la realizzazione di fasce di sicurezza”.

“È necessario inoltre – proseguono - un radicale cambiamento nel sistema di arruolamento delle forze messe in campo dalle associazioni di Protezione civile per adeguarle all’efficienza già garantita negli altri paesi europei, dove il volontariato è fortemente presente e in grado di prevenire l’insorgere d’incendi su precise ed assegnate aree di competenza collaborando con le amministrazioni locali. Chiediamo che venga previsto, inoltre, un sistema di premialità per le aree ‘virtuose’ che riducono il rischio incendi”.

“Un’ulteriore richiesta – concludono – riguarda la necessità di modificare e miglioramento il sistema di coordinamento demandato all’attuale Sala operativa unificata che ha sede a Modugno, troppo distante dal Salento e che accentra l’intera attività di coordinamento regionale con l’istituzione, come avviene in altre regioni, del Centro operativo provinciale che meglio potrà coordinare sul territorio di competenza le forze in campo occulte alla sala operativa vigili del fuoco”.  

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