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Emergenza roghi / Salve

Giorni di fuoco nel Capo di Leuca: due incendi in poche ore, 80 ettari in fiamme

Nel giro di un paio di giorni un doppio episodio ha interessato i terreni prospicienti la provinciale 73, tra Salve e Morciano di Leuca, e la zona di Castiglione d’Otranto, ad Andrano. Lavoro straordinario per pompieri e protezione civile

RUGGIANO (Salve)/BARBARANO (Morciano di Leuca) - Sono stati giorni di fuoco quelli appena trascorsi nel Capo di Leuca, dove due incendi, esplosi in poche ore uno dall’altro, hanno messo a dura prova la resistenza del territorio, danneggiando anche una porzione ricadente nel parco naturale Otranto - Santa Maria di Leuca - Bosco di Tricase.

L’emergenza incendi, purtroppo, è una realtà con cui ogni estate si fa i conti, nonostante gli impegni istituzionali a una maggiore sorveglianza e tutela dei luoghi, e che lascia ferite sulle bellezze e le ricchezze naturali.

Il primo dei due episodi è l’ultimo in ordine di tempo, ovvero il vasto incendio, divampato in circostanze ancora non chiarite, che ha interessato i terreni prospicienti la strada provinciale 73, quella che collega Ruggiano a Barbarano: dopo le segnalazioni di alcuni cittadini, sul posto, sono intervenute due squadre della Protezione civile “La Torre” di Corsano (che ha dato contezza dell’accaduto sui propri canali social); con loro, anche i volontari della Protezione civile di Presicce-Acquarica, mentre a coordinare le operazioni c’erano i vigili del fuoco del distaccamento di Tricase.

Distrutti dalle fiamme trenta ettari tra oliveti, macchia mediterranea, terreni incolti e sterpaglie. A Barbarano, frazione di Alealcuni residenti sono stati messi in salvo, perché le fiamme si sono avvicinate alle loro abitazioni.

Solo ventiquattrore prima, però, un altro rogo alimentato dal forte vento si era sviluppato nella zona di Castiglione d’Otranto, ad Andrano, lungo la litoranea in zona Parco: anche in questo caso, le fiamme che si sono propagate in fretta hanno colpito 50 ettari tra oliveti, macchia mediterranea e terreni incolti. Lambita dalle lingue di fuoco anche una masseria adibita a maneggio, che sorge nelle vicinanze.

Sul posto, le squadre dei vigili del fuoco, che hanno coordinato per molte ore le operazioni di spegnimento e rimessa in sicurezza dell’area: con loro, a lavoro, le squadre di volontari A.I.B. Protezione civile “La Torre” di Corsano, Protezione civile Marittima e Protezione civile Surano.

Il bilancio, dunque, di quanto successo in sole 48 ore, racconta di 80 ettari di territorio bruciati, senza dimenticare che, solo dieci giorni prima, sempre ad Andrano, nella parte che collega alla frazione tricasina di Depressa, si era ulteriormente sviluppato un altro grosso incendio: in quel caso si era resa necessaria l’evacuazione di alcune abitazioni, quasi accerchiate dall’avanzamento delle fiamme.

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