Rogo distrugge suv dell’assessore provinciale e danneggia l’auto del fratello. Indagini in corso

BOTRUGNO – Dell’imponente suv non è rimasta che una carcassa. L’Audi Q5 in uso a Silvano Macculi, assessore provinciale al Bilancio ed ex sindaco di Botrugno, è stata infatti completamente distrutta, alle 4 di questa mattina, da un incendio che ne ha consumato le lamiere. L’autovettura era parcheggiata in via Trento, nel centro di Botrugno, davanti all’ingresso dell’abitazione dell’esponente di Palazzo dei Celestini, quando il rogo ha avvolto il veicolo, danneggiando anche quello accanto: una Mini Cooper, utilizzata dal fratello del politico.

Le conseguenze sono state registrate persino su una parte del muro esterno, annerito dal fumo e dalle fiamme, dove Macculi - che  riveste anche il ruolo di presidente del consorzio Ato/Le 2 - vive  assieme al padre e agli altri componenti della famiglia.  Entrambi i mezzi coinvolti dal rogo, peraltro, sarebbero intestati proprio al genitore dell’assessore. A domare le fiamme sono intervenuti i vigili del fuoco, accorsi anche per provvedere alla sicurezza della strada, scongiurando il rischio che l’incendio potesse propagarsi anche alle autovetture lasciate in sosta nelle vicinanze.

I pompieri non avrebbero, al momento, rinvenuto elementi determinanti per la ricostruzione dell’accaduto. Nessuna bottiglietta in plastica o tracce di liquido infiammabile, come avvenuto per altri episodi analoghi, sono state infatti trovate sul luogo durante le perizie. A fornire un contributo determinante alle indagini, tuttavia, potrebbero essere i nastri del sistema di videosorveglianza, impiantate lungo le vie di Bortrugno.

Non sarebbero presenti nei pressi dell’abitazione di Macculi, ma i carabinieri della compagnia di Maglie, coordinati dal tenente Rolando Giusti, stanno tentando di rilevare quelle installate in altri punti del paese, che potrebbero quanto meno mettere in evidenza gli spostamenti e il traffico di mezzi ed individui nel momento del rogo e negli istanti che lo hanno preceduto.

E’ ancora troppo presto per chiarire la matrice dell’accaduto: il sopralluogo non ha registrato evidenti segni che ricondurrebbero alla natura dolosa del rogo, ma è altrettanto vero che un incendio di questa portata, che ha persino intaccato parte della facciata di un edificio, va analizzato con la massima attenzione. Certo è che, in via precauzionale, gli inquirenti raccolgieranno tasselli della vita del politico, che di professione svolge l’attività di commercialista, per chiarire l’eventuale presenza di risentimenti e livori covati da qualcuno nei suoi riguardi, magari dovuti al ruolo politico rivestito, o per altre questioni di natura professionale.