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Cronaca Via Pistoia

Incendio distrugge un'auto nella notte. Forse una ritorsione dopo la lite

La Seat Marbella di un 35enne di origini marocchine è stata danneggiata in via Pistoia. L'uomo avrebbe raccontato di essere stato ferito il giorno prima. Agli agenti di polizia risulta invece un episodio simile, ma ai danni di un altro individuo, sempre magrebino. E' mistero attorno alla vicenda

LECCE – Sono due storie, non una. Forse sono tre. Sovrapposte e aggrovigliate come due fogli di carta velina che, assieme, ricompongono una terza immagine. Non è soltanto quell’autovettura consumata dalle fiamme, il problema. Bensì i retroscena informi e incompleti. La vecchia Seat Marbella di colore nero, parcheggiata in via Pistoia, ha preso fuoco intorno all’una della notte: l’incendio l’ha divorata, ingoiando le imbottiture dei sedili e persino alcune parti delle lamiere.

Appartenente ad un 35enne di origini marocchine, incensurato e con il permesso di soggiorno in regola, il veicolo sarebbe stato volutamente danneggiato da qualcuno. Questo è quanto avrebbe riferito la stessa vittima del gesto, la quale non avrebbe ancora formalizzato la denuncia. Il 35enne ha raccontato di essere stato aggredito nella serata precedente da un paio di individui che lo avrebbero colpito al volto, sferrandogli un pugno all’altezza del labbro, per futili motivi.

Recatosi presso il pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, però, ha preferito non mettersi in fila, scoraggiato dalla sala triage praticamente gremita da decine di pazienti in attesa di cure e accertamenti. Sarebbe dunque rincasato, tenendosi quella lesione di poco conto, per poi ritrovarsi la sorpresa nel corso della notte. Sul luogo del rogo, oltre ai vigili del fuoco del comando provinciale – i quali non hanno rinvenuto alcuna traccia della volontarietà di qualcuno- sono anche intervenuti gli agenti di polizia, per chiarire quanto accaduto e ricercare eventuali responsabilità.foto-103-22

E’ lì che il mistero sulla vicenda si è infittito: al personale della questura leccese, infatti, non risulta alcuna aggressione ai danni dell’uomo. Semmai, i poliziotti sono venuti a conoscenza di un episodio analogo a quello narrato dal titolare della Seat, avvenuto su viale dell’Università, perpetrato ad un altro magrebino, proveniente dalla stessa nazione del proprietario dell’auto incendiata.

Il fatto segnalato agli agenti riguarderebbe una scazzottata scoppiata per consuete liti tra connazionali. Forse per un bicchiere di troppo, forse per una parola detta al momento sbagliato. Certo è che i nomi di battesimo dei due aggrediti – quello presunto e quello registrato tra gli interventi della questura – sono gli stessi. Diversi, invece, sarebbero età e anno di nascita. Ciò che resta, oltre alla violenza, è il cono d’ombra su questa ambigua storia. E quell’abitacolo lacerato dall’incendio, la cui motivazione costituisce un ulteriore nodo insoluto.

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