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Cronaca Porto Cesareo

Fiamme a un negozio: titolare bloccato in India per l'epidemia. In fumo anche auto

Due incendi, all’alba, tra Torre Lapillo e Gallipoli. Nel primo caso, ignoti hanno appiccato un rogo a una rivendita di prodotti etnici, approfittando dell’assenza del proprietario. Nella Città Bella i mezzi di due disoccupati in fiamme

TORRE LAPILLO – Due incendi, nella notte appena trascorsa: il primo a Torre Lapillo, l’altro a Gallipoli. Nella frazione di Porto Cesareo è stato dato alle fiamme un esercizio commerciale, il cui titolare si trova con la famiglia tuttora in India, bloccato sul posto dall’emergenza Coronavirus: rientrerà il 4 aprile.

Si tratta de “Il canapaio”, rivenditore di prodotti e accessori etnici a base di canapa. Pochi minuti dopo le 4, il sistema di allarme si è attivato per via di un rogo partito all’interno del locale. I danni arrecati dall’incendio non sono ingenti e riguardano soprattutto gli arredi, l'infisso e le pareti leggermente annerite. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco del distaccamento di Veglie, anche le guardie giurate dell’istituto di vigilanza “Ggs la Velialpol”. Il fumo, come notato dal personale di sicurezza, fuoriusciva dalla serranda che ricopre la porte di ingresso.

Al termine delle operazioni di spegnimento da parte dei pompieri, è stato eseguito un sopralluogo alla presenza dei carabinieri della compagnia di Campi Salentina. L’origine dell’incendio è di chiara natura dolosa. Saranno i militari dell’Arma, al rientro della vittima del gesto, a cercare di ricostruire l’accaduto, sondando la rete dei recenti contatti del commerciante.

Poco dopo, intorno alle 5, fiamme anche a Gallipoli. La Fiat 500 intestata a un 27enne del posto, disoccupato e incensurato, ha preso fuoco per cause ancora da chiarire. L’auto era parcheggiata in viale Europa quando un rogo ne ha avvolto la carrozzeria, interessando anche quella accanto. Quest’ultima è una Nissan Micra, sempre di proprietà di un residente del posto, anche lui disoccupato.I danni si aggirano attorno a svariate migliaia di euro. Oltre  ai “caschi rossi” del distaccamento locale, sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia del commissariato. Effettuati i rilievi, gli inquirenti si stanno riservando di stabilire la natura del rogo.

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