Incentivi per il recupero della Tarsu, a giudizio ex sindaco di Matino e due funzionari

LECCE – Dovranno difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio l’ex sindaco di Matino Giorgio Primiceri, l'ex segretario comunale Paolo Pallara (ora a Cursi) e l’ex dirigente del settore Finanze e Tributi, Maria Marsano (ora al settore sviluppo economico), nel processo che si aprirà a maggio prossimo dinanzi ai giudici del Tribunale di Lecce. I tre imputati sono stati rinviati a giudizio dal gup Giovanni Gallo al termine dell’udienza preliminare scaturita sui presunti illeciti legati agli incentivi per la riscossione della Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) da parte dei cittadini inadempienti.

Secondo l’ipotesi accusatoria, del fascicolo è titolare il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone, il pagamento di incentivi vicino ai 40mila euro per il recupero dei tributi non versati dai contribuenti fu effettuato con provvedimento dalla Marsano, in favore suo e del personale assegnato, e avvenne su ordine del sindaco.Tale procedura avvenne dopo un ordine di sospensione firmato da Pallara, la cui posizione (che dovrebbe essere dunque estranea ai fatti contestati) sarà chiarita a dibattimento. Per il recupero di quelle somme, però, non sarebbero previsti incentivi (come accade invece per l’Ici). Sulla vicenda era intervenuta anche l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) che, consultata dall’attuale sindaco di Matino, Cosimo Cataldi, aveva escluso la possibilità di riconoscere incentivi di tale natura.

Di qui la contestazione del reato di abuso d’ufficio per aver dato via alla procedura per la liquidazione dei premi, tra autorizzazioni, consensi al pagamento e liquidazione dei compensi. Si tratta di una vicenda complessa sotto il profilo giuridico e amministrativo, che dovrà essere esaminata e analizzata in sede dibattimentale.