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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Inchiesta Antiracket al Riesame. La Gualtieri vantava conoscenze in Procura

Nel corso dell'udienza sono stati depositati alcuni verbali con le dichiarazione di due indagati. Venerdì l'appello di Monosi

LECCE – E’ tornata dinanzi ai giudici del tribunale del Riesame l’inchiesta sui presunti illeciti legati alla gestione dello sportello Antiracket nel Salento. L’udienza, prevista questa mattina, si è aperta con un colpo di scena. L’accusa, rappresentata dai pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci, ha, infatti, depositato i verbali degli interrogatori di due degli indagati: l’avvocato F.V. e la moglie C.M., avvocato anche lei. Si tratta di due figure chiave nell’inchiesta, V. era il vicepresidente dell’Associazione antiracket Salento e responsabile dello sportello di Brindisi. Ruolo ricoperto dalla Manno a Taranto.

I due (assistiti dall’avvocato Paolo D’Amico), in un interrogatorio fiume dinanzi agli inquirenti (V. è stato sentito anche il 12 giugno), hanno evidenziato un atteggiamento collaborativo, svelando le trame ordite, a loro dire, da Maria Antonietta Gualtieri, 62enne leccese, presidente dello sportello Antiracket. La Manno ha raccontato di essere stata “psicologicamente soggiogata” dalla Gualtieri, e di aver mentito dinanzi alla Guardia di finanza per paura di ritorsioni da parte della stessa. La Gualtieri, inoltre, avrebbe millantato conoscenze in Procura, dove sarebbe stata rassicurata sull’andamento delle indagini. Circostanza confermata anche dall’avvocato V., che ha raccontato del ritrovamento di una videocamera, piazzata dalle fiamme gialle, all’interno della sede di Lecce dell’associazione. In quell’occasione la Gualtieri avrebbe rassicurato tutti spiegando che a piazzare la videocamera erano state delle persone in contrasto con l’associazione, vantando rapporti privilegiati con la magistratura, da cui aveva ricevuto rassicurazioni.

Oggi sono state discusse le posizioni per cui la Procura ha chiesto l’aggravamento della misura cautelare: il carcere per Serena Politi, 40enne di Carmiano, collaboratrice della Gualtieri, attualmente ai domiciliari. Il legale della donna, l’avvocato Giuseppe Milli, ha evidenziato come non sussistano le esigenze cautelari, anche in virtù del fatto che la stessa ha interrotto ogni rapporto con l’associazione dal gennaio 2016. Gli arresti domiciliari sono stati chiesti per l’imprenditore Giancarlo Saracino, 63 anni, di Lecce; Franco Lala, 37, di Leverano, consulente del lavoro; Marco Fasiello, 39enne di Lecce, figlio della Gualtieri; V. e M..

Oggi, dinanzi al Riesame, accusa e difesa si sono dati “battaglia” per alcune ore. I giudici decideranno nei prossimi giorni. E’ slittata invece a venerdì la discussione dell’appello riguardante l’ex assessore Attilio Monosi. I suoi legali, gli avvocati Riccardo Giannuzzi e Luigi Covella, hanno chiesto l’annullamento della misura interdittiva per un anno disposta dal gip. La Procura, ha chiesto i domiciliari dopo che il gip ha rigettato la precedente richiesta di misura cautelare. 

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