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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Angiografo in avaria e iter d'emergenza, Asl apre un'inchiesta interna

Lo strumento in dotazione al "Vito Fazzi" era stato aggiornato tra l'11 e il 22 novembre e il giorno successivo era tornato in funzione fino al 2 dicembre

LECCE – La direzione dell’azienda sanitaria leccese ha aperto un’inchiesta interna per verificare le circostanze nelle quali è deceduto un uomo di 37 anni che l’8 dicembre scorso, dopo essere giunto al Pronto Soccorso del “Vito Fazzi” di Lecce con un’emorragia celebrale, era stato trasferito all’ospedale di Brindisi a causa un’avaria all’angiografo in dotazione a Neuroradiologia presso il nosocomio leccese.

Asl ricostruisce la sequenza degli eventi anche per replicare a quelle dichiarazioni secondo le quali il black-out era in corso da circa un mese, cioè da quando si è reso necessario un aggiornamento tecnologico: l’azienda conferma che l'operazione è stata portata a termine tra l’11 e il 22 novembre per “adeguarlo anche alle funzioni di elevato livello dell’emodinamica e della perfusione cerebrale”, ma precisa anche che il giorno successivo lo strumento diagnostico ha ripreso a funzionare regolarmente fino alla sera del 2 dicembre quando si è verificata l’avaria che ha costretto i medici a disporre il trasferimento a Brindisi.

La direzione della Asl, preso atto del problema, ha sollecitato con immediatezza l’intervento del produttore, avvenuto in prima battuta tra il 6 e il 7 dicembre e completato nella mattinata odierna quando il problema è stato definitivamente risolto.

Nella nota della direzione sanitaria si spiega che il protocollo prevede il trasferimento al “Perrino” perché dotato di idonea strumentazione e che, comunque, l’inchiesta disposto ha lo scopo di verificare la corretta applicazione delle procedure previste in caso di emergenza e di avaria.

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