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Cronaca Muro Leccese

Inchiesta Re Artù, a giudizio l’ex senatore Ruggeri e altre tredici persone

Oggi è arrivata la decisione del giudice Sergio Tosi che ha disposto “il non luogo a procedere” per altri tre imputati: l’ex sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, il sindaco di Scorrano e l’ingegnere Maggiulli

MURO LECCESE - Si è conclusa oggi l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio nei riguardi dell’ex senatore e assessore regionale al Welfare Totò Ruggeri, 72 anni, di Muro Leccese, e di altre 16 persone coinvolte nell’inchiesta “Re Artù” che non avevano avanzato richieste di riti alternativi.

Il giudice Sergio Tosi ha disposto per tutti il processo ordinario, eccetto che per tre: Pierpaolo Cariddi, 56 anni, ex sindaco di Otranto, e al centro di un'altra inchiesta Hydruntidate (difeso dagli avvocati Gianluca D’Oria e Mauro Finocchito); l’ingegnere Emanuele Maggiulli, 56, di Muro Leccese, ex dirigente dell’Ufficio tecnico di Otranto (difeso dall’avvocato Antonio Quinto);  il sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, 57 anni (difeso dall’avvocato Corrado Sammarruco). Per questi, la sentenza è stata di non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste” e riguardava due vicende attribuite in concorso allo stesso Ruggeri. 

La prima, sul lido Atlantis (qui, è riportata l’intera vicenda), in cui erano ipotizzati per tutti e tre i reati di abuso d’ufficio e falso; la seconda, su una presunta corruzione elettorale, chiamava in causa solo Ruggeri e Pendinelli.    

Queste vicende, dunque, non finiranno al vaglio dei giudici del dibattimento, mentre lo saranno tutte le altre oggetto delle indagini condotte dal pubblico ministero Alessandro Prontera.

Al banco degli imputati, insieme all'ex senatore, ci saranno: Antonio Ermenegildo Renna, 67 anni, di Alliste, commissario straordinario unico dei consorsi di bonifica; il consigliere regionale Mario Romano, 72, di Matino; Massimiliano Romano, 52, di Matino; il medico Elio Vito Quarta, 77 anni, di Carmiano; l'imprenditore Fabio Marra, 55, di Galatone; l’ex direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo, 61, di Cavallino; suor Margherita Bramato, 72, di Tricase; Luigi Marzano, 75, di Leverano; Vito Caputo, 61, di Nardò; Silvia Palumbo, 40, di Racale; Michele Antonio Adamo, 68, di Nardò; Graziano Musio, 67, di Matino; Antonio Greco, 49 anni, di Carpignano Salentino.

In aula come parti civili, ci saranno la Regione e la Provincia.    

Le accuse contestate a vario titolo sono di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, i cui dettagli sono riportati in un precedente articolo.

Si discuterà invece il 5 maggio il processo con il rito abbreviato nei riguardi di: Roberto Aloisio, 50, di Maglie; il commercialista Giantommaso Zacheo, 50, di Carpignano; Antonio Specchia, 37, di Serrano (frazione di Carpignano Salentino); Giuliana Lecci, 37, di Montesano Salentino; Luigi Antonio Tolento, 37, di Soleto.
A difendere gli imputati ci penseranno gli avvocati: Salvatore Corrado, Giuseppe Fornari, Massimo Manfreda, Luigi Covella,Francesco Fasano, Gabriella Mastrolia, Francesco Vergine, Stefano De Francesco, Giuseppe Lelio, Luigi Corvaglia, Pierluigi Portaluri, Dario Congedo, Mario Coppola,  Antonio Costantino Mariano, Francesco Romano, Carlo Viva, Sabrina Conte, Maria Greco, Francesca Conte, Dario Paiano, Demitri Conte, Remo Cagnazzo, Giovanni Montagna, Maria Antonietta Martano, Gaetano Castellaneta, Donato Sabetta.

Altre due persone coinvolte nello stesso procedimento, hanno scelto il patteggiamento: in sede di udienza preliminare, Paolo Vantaggiato, 64 anni, di Neviano, aveva chiesto di concordare otto mesi, col beneficio della pena sospesa;  durante le indagini preliminari, Giancarlo Ferilli, 59, di Tuglie, accusato di traffico di influenze illecite perché avrebbe consegnato la somma di ottomila euro a Mario Romano, in cambio del superamento del concorso in Arpal di un suo familiare, aveva chiesto tre mesi di reclusione, col beneficio della pena sospesa. Su quest’ultima istanza, avanzata attraverso l’avvocato Alessandro Greco, si pronuncerà il 6 aprile, la giudice Giulia Proto. 

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