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Cronaca

Inchiesta sanità, il gip scarcera Sandro Frisullo

Il gip del Tribunale di Bari ha revocato arresti domiciliari all'ex vicepresidente della Regione Puglia coinvolto nell'inchiesta sulla sanità. I pubblici ministeri avevano espresso parere favorevole

LECCE - Dal 18 marzo fino a questa mattina. Dopo quasi quattro mesi l'ex vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo riacquista la libertà. Il gip del Tribunale di Bari ha accolto l'istanza di revoca della misura che era stata presentata dagli avvocati Michele Laforgia e Federico Massa.

Determinante per la decisione anche il parere favorevole dato dai pubblico ministeri Ciro Angelillis, Eugenia Pontassuglia e Giuseppe Scelsi. Sono dunque cessate le esigenze cautelari, non c'è più motivo che Frisullo debba essere sottoposto alla misura. Dopo 21 giorni di carcere, il Tribunale del Riesame dall'8 aprile gli aveva consentito di uscire dal carcere barese per passare agli arresti domiciliari.

Nell'ambito dell'inchiesta, come si ricorderà, di associazione per delinquere e turbativa d'asta rispondono i fratelli Giampaolo e Claudio Tarantini (amministratori della Tecno Hospital Srl), Frisullo e Vincenzo Valente, direttore amministrativo della Asl di Lecce . Giampaolo Tarantini è accusato anche di corruzione, stesso capo d'imputazione contestato a Frisullo, Montinaro e ad un altro indagato, a piede libero, Domenico Marzocca, di Bari, legale rappresentante della Prodeo Spa.

Di sola turbativa di libertà d'incanti per un episodio del 2007, riguardante una fornitura di materiale sanitario, sono accusati il funzionario della gestione patrimonio Roberto Andrioli ed il primario di neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce Antonio Montinaro. Per Valente anche l'accusa di abuso d'ufficio.

A monte, le dichiarazioni di "Giampy" Tarantini. Tangenti, escort ed altri favori sarebbero stati elargiti a Frisullo, che ha sempre respinto ogni addebito, per garantire a Tarantini la vincita di appalti per la fornitura di materiale sanitario all'Asl leccese, per un valore di 5 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, l'ex vicepresidente della Regione avrebbe intascato tra i 200 ed i 250mila euro.

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