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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta su presunte tangenti e rifiuti, proscioglimento per gli otto imputati

Le accuse sono cadute già in sede di udienza preliminare, senza che il gup ritenesse utile l’approfondimento dibattimentale

LECCE – Si è chiusa con otto proscioglimenti l’udienza preliminare sui presunti illeciti legati agli gli appalti sui rifiuti. L’accusa aveva chiesto il rinvio a giudizio, con l’accusa di concussione, per Silvano Macculi, 50 anni, di Botrugno, nelle vesti di presidente dell'Ato Le/2; il dirigente di Palazzo Carafa del settore Ambiente e direttore dell'Oga (Organo di governo d'ambito, in materia di gestione ambientale) Fernando Bonocuore, 51 anni, di Lecce, nel ruolo di responsabile unico del procedimento delle gare d’appalto dell’Aro4 (Ambiti di raccolta ottimale) e dell’Aro6 dell’Ato Le/2; Anna Maria Bonocuore, 40 anni, di Lecce; Valerio Contaldo, 69, di Galatina, sindacalista; Giorgio Rausa, 64, di Poggiardo, rappresentante sindacale presso la Provincia di Lecce; Giovanni Biasco, 60, di Botrugno; Riccardo Bandello, 51, di Otranto; Emanuele Borgia, 51, di Maglie.

Nel corso dell’udienza avevano chiesto di costituirsi come parte civile Gianluigi Rosafio; Tiziana Scarlino (assistiti dagli avvocati Federica Sambati e Paolo Pepe); Silvano Calogiuri, ex presidente della cooperativa Supernova (con l'avvocato Giovanni Castoro); e Antonio Roberto Greco, assistito dall’avvocato Paola Scialpi.

Nella carte dell’inchiesta la gara d'appalto per la raccolta dei rifiuti bandita il 16 ottobre 2007 per gli Aro 4 e 6 dell'Ato Le2.  Secondo le indagini, prima della gara, Macculi avrebbe costretto i titolari delle aziende interessate - l’Ati costituita dalla Lombardi Ecologica e dalla Supernova e l’Ati formata da Ecotecnica, Bianco e Muccio e Gianluigi Rosafio, interessato al subappalto - a promettere di pagare un milione di euro.

Rosafio sarebbe stato costretto, inoltre, ad affidare alla cooperativa Hortus Clonclusus, riconducibile a Macculi, la manutenzione del verde pubblico e a versare in favore di questa, tra il maggio ed il dicembre 2009, 300mila euro. Sempre secondo l'impostazione accusatoria, con Bonocuore, responsabile unico del procedimento, avrebbe indotto gli imprenditori ad affidare alla ditta Bit snc, riconducibile allo stesso Bonocuore e a Anna Maria Bonocuore, attività per la durata di nove anni, per un corrispettivo di 159.830 euro, svolte solo in parte, di cui 100mila furono versati entro il dicembre 2009.

Macculi e Bonocuore avrebbero inoltre ricevuto da Rosafio e sua moglie nel Natale del 2009 e del 2010 orologi e gioielli.  C'è poi un altro episodio di concussione contestato a Bonocuore, in concorso con Anna Maria Bonocuore: la pretesa di 10mila euro dallo stesso imprenditore, necessari a sbloccare il pagamento alla Lombardi Ecologica del canone del 2009 di quasi un milione e 200mila euro.

Quanto ai due sindacalisti, Contaldo e Rausa, erano accusati di estorsione aggravata da agevolazione mafiosa: avrebbero imposto a Rosafio l'assunzione di cinque personaggi di spicco del clan Coluccia di Galatina. Risponderanno, invece, di falsità ideologica, gli altri imputati, Riccardo Bandello, Emanuele Borgia, Luana Greco, e lo stesso Bonocuore. Accuse che sono cadute già in sede di udienza preliminare, senza che il gup ritenesse utile l’approfondimento dibattimentale.

Fanno parte del collegio difensivo, gli avvocati Roberto e Luigi Rella, Luigi Corvaglia, Luigi Covella, Francesco Paolo Sisto, Viviana Labruzzo, Daniela Fracasso, Vito Usi, Alessandro Distante, Riccardo Giannuzzi, Angelo Vantaggiato, Mario Rossi, Giuseppe Erriquez.

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