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Cronaca

Inchiesta sull'Antiracket, due ancora in carcere. Preoccupazione per Gorgoni

Il funzionario del Comune di Lecce, affetto da gravi patologie e da oltre 100 giorni detenuto, è stato trasferito presso il Cdt di Bari

LECCE – A circa un mese di distanza dalla chiusura delle indagini preliminari per le 36 persone coinvolte nell'inchiesta sui presunti illeciti legati alla gestione dell’associazione Antiracket Salento, sono due gli indagati ancora in carcere. Si tratta dell’ex presidente dell'associazione Antiracket, Maria Antonietta Gualtieri, 62enne leccese, detenuta nel casa circondariale di Lecce, considerata dall'accusa capo, promotore e organizzatore dell'associazione per delinquere.

In carcere da ormai oltre 100 giorni anche Pasquale Gorgoni, funzionario dell'ufficio Patrimonio del Comune di Lecce, ritenuto dagli inquirenti promotore e organizzatore dell'associazione per delinquere, seppur coinvolto in episodi di presunta corruzione per poche migliaia di euro. Preoccupano le condizioni di salute del 62enne leccese, da anni afflitto da gravi patologie. Un consulente ha già certificato l’incompatibilità con il regime carcerario, evidenziando un grave rischio per la salute dell’uomo. Lo scorso 17 agosto Gorgoni è stato trasferito presso il Centro diagnostico e terapeutico (Cdt) della casa circondariale di Bari, per essere sottoposto ad alcuni esami. Una notizia che ha colto di sorpresa i famigliari del 62enne, che hanno saputo del trasferimento solo dopo alcuni giorni, al momento delle consuete visite in carcere. Il legale di Gorgoni, l'avvocato Amilcare Tana, ha depositato più di un mese fa il ricorso in Cassazione, ma l’udienza non è stata ancora fissata.

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