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Cronaca Via Matera

Inchiesta sulla onlus del 118: nel 2010 la Regione l'aveva già esclusa dal servizio

Sono due le persone indagate per le presunte irregolarità nella gestione del servizio nel capoluogo, legate alla Spc. Si tratta di una coppia, marito e moglie, presidenti di due associazioni. Già in passato una determina regionale

 

LECCE – Sono due le persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità di associazioni che gestiscono il servizio di assistenza del 118 nel capoluogo salentino, legate alla Spc (Soccorso e protezione civile). Si tratta di una coppia (marito e moglie, presidenti di due associazioni) per cui l’ipotesi di reato è di truffa ai danni dello Stato. In realtà l'uomo dal 2009 non ricopre alcun incarico di rappresentanza dell'associazione Soccorso e protezione civile. Per un anno, infatti, fino al 2010, l'associazione è stata gestita da un commissario, che ne è poi diventato presidente. A evidenziare questo passaggio è stato l'attuale presidente, con la consegna agli inquirenti del verbale di nomina e dalle firme apposte sulle  convenzione e sui mandati di pagamento. Circostanze e documenti da cui si evince l'estraneità dell'indagato in relazione ai fatti contestati, datati 2011.

Al centro dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Giuseppe Capoccia, la onlus che gestisce una delle 34 postazioni presenti sul territorio della penisola salentina, quella di via Matera, nome in codice IndiaStadio. Ieri i militari della guardia di finanza della compagnia di Lecce e dell’aliquota della polizia giudiziaria, che conducono le indagini, hanno sottoposto a sequestro alcune ambulanze e acquisito documentazione contabile e amministrativa, relativa alla gestione dell’associazione e del personale.

A dare avvio all’inchiesta della magistratura è stata la denuncia della stessa Asl di Lecce, che nel corso di alcune verifiche cicliche ha riscontrato delle irregolarità nella documentazione presentata agli uffici amministrativi. La direzione della Asl, che per i servizi eroga un canone mensile di circa 22mila euro, avrebbe già provveduto a sospendere la convenzione. Dai controlli tecnici periodici, infatti, sarebbe emerso che la Spc non è in possesso dei requisiti necessari, secondo la normativa vigente, per svolgere il servizio di assistenza di pronto intervento del 118. Le irregolarità riguarderebbero, in particolare, i mezzi utilizzati.

Ogni postazione deve avere in dotazione due ambulanze assolutamente efficienti, in modo da poter assicurare il servizio anche in caso di guasto. I mezzi in dotazione all’associazione, invece, sarebbero risultati non solo inefficienti, ma anche sprovvisti di copertura assicurativa. Sono in corso, inoltre, le verifiche sulle certificazioni in possesso del personale, che dovrebbe svolgere costanti corsi di aggiornamento.

Non è la prima volta, comunque, che l’associazione viene esclusa dall’erogazione di servizi in ambito pubblico. Nel marzo 2010, infatti, la Regione Puglia, come evidenziato nel bollettino ufficiale numero 47, aveva decretato la cancellazione della “Soccorso e protezione civile” di Lecce dall’elenco delle associazioni di volontariato per la Protezione, “poiché era stata più volte accertata l’inoperatività della stessa nell’ambito delle attività afferenti alla Protezione civile e, inoltre, aveva assunto comportamenti lesivi dell’immagine della Regione Puglia”.

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