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Cronaca

Inchiesta sulla Xylella, al via gli accertamenti sui pc sequestrati sequestrati a Bari

Inizierà nei prossimi giorni l’esame dei computer (una decina) sequestrati dagli agenti del corpo forestale dello Stato e militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lecce, presso il dipartimento di Agraria dell’università di Bari e in tre centri di ricerca che si occupano del batterio della Xylella fastidiosa

LECCE – Inizierà nei prossimi giorni l’esame dei computer (una decina) sequestrati dagli agenti del corpo forestale dello Stato e militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lecce, presso il dipartimento di Agraria dell’università di Bari e in tre centri di ricerca che si occupano del batterio della Xylella fastidiosa, considerato dall'Unione europea un patogeno da quarantena.

Questa mattina nuovo vertice al terzo piano degli uffici giudiziari di viale De Pietro, dei sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, titolari del procedimento aperto dalla procura di Lecce con l’ipotesi di reato di diffusione colposa di malattia delle piante. Gli inquirenti stanno cercando di ricomporre in maniera esatta il quadro della situazione e ricostruire i passaggi, con eventuali negligenze e responsabilità, che hanno portato all'attuale emergenza. Il contenuto dei pc sarà scandagliato, dal consulente nominato dalla Procura, per cercare eventuali riferimenti o annotazioni sospette sulla malattia identificata come “Complesso del disseccamento rapido dell'olivo” (CoDiRO) che colpisce le piante di ulivo con particolare gravità gli esemplari più vetusti, con totale disseccamento degli ulivi secolari.

Il sospetto degli inquirenti, tutto da dimostrare, è che il batterio possa essere stato diffuso dalla mano dell’uomo più o meno dolosamente, forse anche per dar vita a speculazioni nelle zone in cui poi si è rapidamente diffuso.

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