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Cronaca

Incidente sull’A14 con due morti e due feriti: chiesto il processo per il camionista

Nello schianto del 7 febbraio nel Pesarese persero la vita due “staffettisti” per le adozioni di cani e gatti. Prima udienza, il 18 gennaio con imputato un 24enne di Racale

PESARO - E’ stato chiesto il processo per S. M. T., camionista 24enne di Racale, accusato di aver provocato l’incidente sull’autostrada A14, nel territorio comunale di Gradara, nel Pesarese, costato la vita, il 7 febbraio scorso, ai due animalisti Federico Tonin, 46 anni, di Arconate (Milano), ed Elisabetta Barbieri, 62, di Rho (Milano), nonché il ferimento di altre due persone. A renderlo noto è lo studio legale 3 A, al quale si sono rivolti i familiari delle vittime che, nell’udienza preliminare fissata, per il 18 gennaio, potranno costituirsi parte civile.

Ad avanzare la richiesta di rinvio a giudizio al gup del Tribunale di Pesaro Giacomo Gasparini, è stato il pubblico ministero Giovanni Fabrizio Narbone, al termine delle indagini preliminari.

Stando agli accertamenti svolti dagli agenti della polizia stradale locale che effettuarono i rilievi, alle 4.55, il 24enne stava percorrendo l’A14 alla guida di un autoarticolato Scania con semirimorchio con direzione sud/nord quando, giunto alla progressiva chilometrica 148+430, avrebbe sbandato a destra, invadendo la piazzola di sosta e schiantandosi contro la parte posteriore sinistra del semirimorchio di un altro articolato il cui conducente, per fortuna, non riportò particolari ferite. Come impazzito, però, il mezzo pesante condotto dall’imputato a seguito dell’urto deviò verso sinistra e impattò contro il muro di cemento che delimita le due carreggiate autostradali ponendosi in posizione obliqua rispetto all’asse stradale e ostruendo in pratica la viabilità su tutte le corsie di marcia. elisabetta barbieri 2-2

La prima grave conseguenza fu che il passeggero dell’autoarticolato, un quarantaduenne di origini albanesi residente a Copertino, a bordo in qualità di secondo autista professionale, sbalzò all’esterno dell’abitacolo: si salvò per miracolo ma riportò gravi fratture multiple in tutto il corpo per una prognosi di oltre 60 giorni. Non furono invece così fortunati i volontari milanesi dell’organizzazione no profit di tutela ambientale “4Zampe nel Cuore” su un autocarro Fiat Ducato dell’associazione che sopraggiunse pochi istanti dopo nella stessa direzione: Tonin, che era alla guida, e i due passeggeri, Barbieri, e Alessandro Porta, 48 anni, di Busto Garofalo (Milano).

Erano partiti a mezzanotte da San Severo, nel Foggiano, in direzione di Milano, per trasportare cani e gatti in adozione al Nord, per dare loro un futuro migliore presso le loro nuove famiglie.

Tonin non riuscì ad accorgersi del mezzo che, a causa del precedente scontro, era privo di luci per un guasto elettrico, e dunque non era visibile a quell’ora. Il disperato tentativo di frenata a pochi metri dal tir si rivelò inutile e lo scontro fu tremendo: Tonin e Barbieri morirono sul colpo, mentre Porta riuscì a salvarsi. Nel terribile impatto perse la vita anche un pastore tedesco a bordo del mezzo, mentre gli altri animali sopravvissuti furono condotti a destinazione da un camionista spagnolo di passaggio che si offrì generosamente di portare a termine il loro viaggio.

Finito sul registro degli indagati, il 24enne si difese, spiegando di aver avuto un colpo di sonno. Dovrà rispondere di omicidio stradale con l’aggravante di aver causato il decesso di più persone.

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