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Venerdì, 29 Marzo 2024
Incidenti stradali Centro / Viale Francesco Calasso

Avvocato sbalzato dalla bici da un'auto pirata: si cerca una Fiat Panda nuovo modello

Il responsabile dell'associazione dei consumatori Adoc è stato tamponato da un'auto all'inizio di viale Calasso. Caduto rovinosamente per terra, è stato trasportato in codice giallo in ospedale con sospette fratture. Dal pronto soccorso l'appello: "Qui si rischia la vita ogni giorno"

LECCE - Sbalzato di sella da un'auto pirata in viale Calasso e trasportato al pronto soccorso del Vito Fazzi in codice giallo con sospette fratture alle costole. E si ripropone l'annosa questione della sicurezza per i ciclisti che si avventurano nel traffico leccese.

Alessandro Presicce, avvocato e responsabile per Lecce dell'associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori, questa mattina intorno alle 11.30 è stato coinvolto in un incidente mentre percorreva il viale, pochi metri dell'angolo con via Vespasiano Genuino. Ha riferito di essere stato tamponato da un veicolo sopraggiunto alle sue spalle: il legale è quindi rovinato per terra riportando dei traumi che sono in queste ore in fase di valutazione.

Una testimonianza avrebbe contribuito a chiarire la dinamica: l'auto, il cui conducente ha tirato dritto in direzione Obelisco senza fermarsi a prestare soccorso, potrebbe essere una Fiat Panda, nuovo modello, verosimilmente di colore grigio. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti gli agenti della sezione bici_presicce-2antinfortunistica della polizia locale. Il punto dell'impatto, davanti ad alcune abitazioni, si trova al termine della corsia di canalizzazione che porta su viale Calasso le auto che entrano in città da viale Porta d'Europa.

Presicce è da tempo impegnato, tra le altre cose, con la questione della mobilità dolce: più volte lui stesso ha denunciato le condizioni di scarsa sicurezza per i ciclisti, sia per la mancanza di piste in punti nevralgici della città, sia per l'indiferrenza che troppi conducenti di auto dimostrano nei confronti di chi utilizza le due ruote.

Raggiunto telefonicamente al pronto soccorso ha rilanciato l'allarme, questa volta da vittima e non da semplice osservatore: "I ciclisti urbani che contribuiscono al benessere di questa città, invece di avere misure premiali come corsie preferenziali e sistemi di rallentamento del traffico veicolare, rischiano la loro vita ogni giorno. Questa storia deve finire: bisogna introdurre il limite di 30 chilometri orari sui viali, consentire l'utilizzo delle corsie preferenziali. La questione va presa di petto una volta per tutte dall'amministrazione comunale che spesso si è dimostrata sorda e cieca".

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