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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Incidenti stradali

La cricca del finto incidente. Troppe anomalie, in sei finiscono denunciati

Il sinistro a Cellino. Singolare circostanza, tutti del Leccese i coinvolti. Questa e altre anomalie hanno portato a un'indagine

CELLINO SAN MARCO – La prima anomalia era stata la solerzia con cui una donna si era accollata la piena responsabilità di un incidente stradale con ben tre auto coinvolte. La seconda, il fatto che tutti i coinvolti provenissero dalla provincia di Lecce. Davvero una singolare coincidenza, allora, lo scontro in aperta campagna, alla periferia di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi. Ai carabinieri della stazione locale troppe cose erano parse stonate. E così, alla fine, indagando, hanno scoperto ciò che già avevano ipotizzato nei primi istanti: si erano trovati davanti a una vera e propria cricca del finto incidente.     

Fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e procurato allarme. Sono i reati contestati in concorso a una 43enne di Lecce, un 32enne di Novoli, una 49enne di Monteroni di Lecce, una 35enne di Porto Cesareo, un 30enne di Cavallino e un 38enne di Cellino San Marco. Il cellinese, l’unico non coinvolto in quello che è ritenuto un finto sinistro, nelle vesti di testimone oculare.

L’indagine si è avvalsa anche dall’esame delle immagini estrapolate da alcuni impianti di videosorveglianza. E alla fine, è emerso che i vari coinvolti, il 31 ottobre scorso, avrebbero simulato di sana pianta l'incidente, alcuni asserendo persino di essere rimasti feriti. Erano stati proprio loro a richiedere l’intervento dei carabinieri per i rilievi e del personale sanitario del 118. Sul posto, in supporto, anche i volontari della sezione locale di protezione civile. Il 32enne, la 49enne, il 35enne e il 30enne erano stati così trasportati presso il pronto soccorso dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, per essere visitati e poi dimessi, ognuno con alcuni giorni di prognosi.

Coinvolte tre vetture: una mirabile messinscena

L’incidente aveva coinvolto tre autovetture, una Kia Carnival, un’Alfa Giulietta e una Fiat 500. Lo scontro si era verificato all’incrocio tra via Don Tonino Bello e via Spedicati. A provocare il tutto, era stata la donna 35enne di Porto Cesareo, che non aveva rispettato uno stop, andando a impattare contro un’altra vettura, a sua volta carambolata contro una terza. Una mirabile messinscena, non c’è che dire.

“E’ tutta colpa mia, mi sono distratta al telefono”, si era affrettata a dire la donna. Una fin troppo sbrigativa assunzione di colpa che i militari avevano trovato più che sospetta, visto che a dir poco inusuale. Ma, soprattutto, era parso davvero strano che tutte le persone coinvolte vivessero nel Leccese. Dalle prime indagini sulla 35enne è emerso che la donna in passato era già stata coinvolta in incidenti di cui si era accollata la responsabilità. E ulteriori riscontri hanno mostrato che i sei, contrariamente a quanto avevano dichiarato, sarebbero amici o, comunque, conoscenti. Tutti elementi che hanno portato i carabinieri a ritenere che il danneggiamento dei veicoli sia stato messo in atto per ottenere risarcimento dell’assicurazione.


 

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