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Incidenti stradali

Aci presenta la mappa degli incidenti stradali. Vittime in calo, ma dati allarmanti

Aci e Istat hanno presentato il rapporto annuale che scatta una fotografia di sinistri, vittime e feriti sul territorio regionale. Lecce seconda classificata ma si registra una leggera flessione dei dati. "La guida distratta rimane la causa principale di incidenti"

LECCE – Si continua a morire lungo le strade della Puglia e del Salento: Lecce, dopo il capoluogo regionale, segna infatti un secondo posto in base al numero di feriti (quasi tremila) e morti (33) nell'arco del 2013. I dati, elaborati da Aci ed Istat in collaborazione con Arem (agenzia regionale della mobilità) ed in virtù di un protocollo sottoscritto con la Regione Puglia, sono pari a quelli di un bollettino di guerra civile: nell'ultimo anno i pugliesi hanno commesso più di 10mila sinistri che sono costati la vita a 224 persone ed hanno provocato danni e ferite a più di 17 mila cittadini.

La fotografia del gravissimo problema della sicurezza stradale è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso l'Aci di Lecce, cui hanno partecipato il presidente dell'Automobile Club Lecce, Aurelio Filippi Filippi, Antonella Rotundo di Istat, il comandante della Polizia locale di Lecce, Donato Zacheo e l'assessore comunale alla Mobilità, Luca Pasqualini.Le conclusioni del Rapporto non sono, però, del tutto drammatiche: in linea con il trend nazionale, infatti, anche nel Salento le cifre sono in calo. Rispetto al 2012 si sono verificati 85 incidenti in meno, i feriti sono calati di 74 unità e le vittime si sono più che dimezzate, passando da 76 a 33. Tuttavia c'è poco da stare allegri considerando che ogni cifra va contestualizzata ed la flessione non è apprezzabile. In più, come sottolineato dal presidente Filippi Filippi, il miglioramento sui decessi può essere imputato non solo a comportamenti di guida più virtuosi, ma anche all'adeguamento tecnologico delle autovetture.

Del resto le stime dimostrano che a Lecce, come su tutto il territorio nazionale, l'educazione stradale rimane un miraggio lontano poiché la maggior parte degli incidenti sono determinati proprio dalla distrazione e dalla stanchezza del conducente: negli ultimi tre anni si è passati dall'11,11 al 34,48 per cento delle cause imputabili a comportamenti sbagliati. "Anche per queste ragioni – commenta Filippi Filippi - prosegue il nostro impegno sul fronte della prevenzione, dell'educazione ed anche attraverso gli interventi di miglioramento dell'industria automobilistica". Tuttavia, nonostante le campagne di sensibilizzazione rivolte principalmente ai più giovani, l'impegno delle associazioni delle vittime delle strade contro l'abuso di sostanze che alterano lo stato psicofisico, l'inasprimento delle pene e l'evoluzione tecnologica, i decessi non sono crollati in modo sensibile.

aci-2Le conseguenze degli incidenti, in particolare sulle strade a scorrimento veloce e lontane dal centro urbano, si rivelano quasi sempre fatali: nel 2013 sui rettilinei si è spezzata la vita di 20 persone.Continuando ad analizzare i dati si può osservare come la maggior parte dei decessi (13) sia avvenuta ad inizio settimana, durante il cosiddetto "lunedì nero". I mesi più pericolosi sono, ovviamente, quelli estivi: luglio in testa (6 morti) seguito da agosto (5).Nelle ore notturne tutte le vittime avevano un'età compresa tra i 18 e 54 anni. Dopo il capoluogo che regista una leggera diminuzione degli incidenti, il secondo Comune che svetta nella classifica dei sinistri è Nardò (135) seguito da Galatina (63) e da Gallipoli (56).

Per quanto riguarda gli interventi su strada, il comandante Zacheo ha rilevato, con amarezza, le difficoltà dovute ad una legislazione particolarmente sofisticata che non facilita il lavoro delle pattuglie: "Il solo alcol test deve essere ripetuto due volte, a distanza di 15 minuti e questo ci impedisce di effettuare, nel frattempo, i controlli di altre autovetture in transito". Di certo c'è che le sanzioni hanno avuto un notevole effetto deterrente sulle infrazioni, soprattutto nei centri urbani. Altra nota dolente è quella della manutenzione dei guard rail e del manto stradale, al fine di aumentare la sicurezza della guida, agevolando il compito del conducente cui è richiesta (non di meno) la massima responsabilità.

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