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Incidenti stradali

Auto vola dal ponte, schianto sulla tangenziale: muore l'ex sindaco di Surbo

La tragedia in serata all'altezza dell'uscita per Torre Chianca. Il veicolo di Fabio Vincenti ridotto a un ammasso informe di lamiere, l'uomo schiacciato all'interno dell'auto ed estratto dai vigili del fuoco. Rilievi alla polizia locale di Lecce, sul posto anche volanti e carabinieri

LECCE – Una vita spesa, fra luci e ombre, sulla scena politica della sua Surbo, enclave di Lecce orgogliosa della propria identità, e quel destino amaro che aveva in serbo per lui un’uscita di scena da lasciare con il fiato mozzato in gola, nella sua terrificante scenografia. Un volo di diversi metri da un cavalcavia, proprio all’altezza del santuario di Sant’Oronzo fuori le mura (la capu de santu Ronzu, per i leccesi) con schianto finale laggiù, sul crudo asfalto della tangenziale est. Intrappolato in un’auto ormai irriconoscibile, ridotta a un ammasso di lamiere e cristalli.

Quando i vigili del fuoco l’hanno estratto da quel groviglio, per consegnarlo agli operatori del 118, c’era ben poco da fare. Fabio Vincenti, 50 anni, sindaco di Surbo fino al maggio del 2018, periodo dello scioglimento del Consiglio comunale, aveva ormai smesso di respirare. Nessuno ancora lo sapeva, verso le sette e mezza della sera, mentre un’auto dietro l’altra, tutte rallentavano fino a formare una coda chilometrica. Gli occupanti si chiedevano cosa fosse accaduto di così grave per giustificare oltre venti minuti di incolonnamento. La scoperta del volo con ribaltamento, quando la strada è stata liberata, deviando i veicoli. Poi, in tarda serata, la conferma sull’identità.

Video | Sul luogo della tragedia

Saranno gli agenti di polizia locale di Lecce a cercare di ricostruire gli ultimi attimi di vita di Vincenti. Vi sarebbero anche alcuni testimoni particolari, carabinieri della sezione radiomobile di Casarano. Avevano appena portato nel carcere di Borgo San Nicola un 24enne marocchino, accusato di una tentata rapina avvenuta proprio oggi (qui l’articolo), ed erano di rientro, quando sarebbero stati sfiorati dalla Scenic, probabilmente già fuori controllo, all’altezza del ponte che congiunge a via Adriatica, passando sopra la grossa arteria stradale.

Il terribile schianto dopo il volo dal cavalcavia

L’auto condotta da Vincenti è finita in un punto in cui inizia la protezione con barriera, proprio ai margini di una scarpata. Viaggiava verso nord e la velocità doveva essere sostenuta, considerando gli effetti finali dell’incidente. Che sia sopravvenuto un malore? Anche questo da accertare, ma è una possibilità. Di sicuro, l’auto si è infilata proprio lì, in quel pertugio, precipitando al di sotto e ribaltandosi. Un mezzo miracolo che non passassero altri veicoli in quel momento, o la conta dei danni e, forse, delle vittime, sarebbe persino peggiore. Oltre alla polizia locale, sono intervenuti anche agenti della stradale, delle volanti e carabinieri da Lecce. Il tratto è rimasto chiuso a lungo, in attesa della rimozione del veicolo.

Il profilo di Fabio Vincenti

Dirigente aziendale ed ex amministratore sindaco, consigliere e assessore comunale, Fabio Vincenti era stato eletto alla guida del Comune di Surbo, con la sua lista civica che riportava lo stesso nome del paese, nel maggio del 2013 ed era rimasto in carica sino allo scioglimento del Consiglio comunale, decretato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, 11 maggio del 2018 per il timore di presunte infiltrazioni di tipo mafioso.

Vincenti e i componenti della sua ex Giunta hanno da sempre contestato e respinto le motivazioni contenute nel provvedimento partito dopo la segnalazione della prefettura di Lecce, ma anche il Tar del Lazio aveva poi respinto il ricorso, per la sospensione del decreto, presentato dagli amministratori.

Vincenti, colpito anche da un decreto di incandidabilità a ridosso delle elezioni amministrative del settembre del 2020 (alle quali allora non aveva comunque ancora deciso se partecipare), ha sempre portato avanti la sua battaglia per dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati anche nel doppio troncone dell’inchiesta che lo ha visto indagato per presunti favori, ai tempi della sua gestione amministrativa, ad un imprenditore locale. Combattivo e tenace, la sua storia putroppo si ferma oggi, con quest'incidente che ,lascia sgomenti e senza parole.   

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