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Venerdì, 29 Marzo 2024
Incidenti stradali Via Giacomo Leopardi

La sbarra va giù e colpisce centauro: ricoverato al "Fazzi"

Per cause tutte da chiarire, un uomo alla guida di uno scooter ha sbattuto contro il braccio meccanico che, in caso di allarme, impedisce l'accesso al sottopasso di viale Leopardi. Portato in ospedale in codice rosso

LECCE - Non si è mai abbassata da quando è stata intallata, nemmeno in occasioni di piogge insistenti, ma questa mattina, per motivi tutti da accertare, una delle due sbarre posizionate all'ingresso del sottovia di viale Leopardi è venuta giù, provocando un grave incidente che poteva avere conseguenze ancor più drammatiche. 

Giuseppe Enrico Mizzi, leccese di 47 anni, che procedeva alla guida di un Liberty 125 da viale Japigia verso viale Leopardi, è andato a sbattere contro il braccio meccanico, che non era abbassato del tutto, ma di circa 45 gradi gradi, quanto basta per impattare contro il paravento del mezzo e, di rimbalzo, in pieno volto. L'uomo è stato sbalzato dal veicolo e ha perso per qualche minuto conoscenza dopo aver sbattuto violentemente a terra ed essere rotolato verso il fondo del sottopassaggio. Trasportato in codice rosso al Fazzi, è stato subito sottoposto ad un esame tomografico alla testa.  

E' stato un guasto a provocare l'incidente? Sembra che la sbarra si sia abbassata proprio mentre Mizzi arrivava a bordo dello scooter, ma anche questo è uno degli aspetti che dovranno essere chiariti in sede d'indagine. La polizia municipale ha condotto i i rilievi sul posto, mentre nel senso contrario al circolazione è proseguita regolarmente.
Quel che è certo è che, in caso di pioggia, l'abbassamento della sbarra deve essere preceduto dall'accensione delle sirene e da un allarme sonoro, per dare il tempo agli automibilisti - 60 secondi - di fermarsi prima dell'ostacolo artificiale. Tutto il sistema di sicurezza è stato installato per prevenire il ripetersi di tragedie come quella che il 17 luglio del 2009 portò alla morte dell'avvocato Carlo Andrea De Pace ed è stato collaudato definitivamente il 27 dicembre del 2010.
Mizzi, nel tremendo impatto contro la sbarra, ha riportato la frattura multipla del setto nasale ed escoriazioni varie. La prognosiè di 40 giorni, salvo complicazioni. E' salvo soprattutto perché indossava il casco e perché l'asta non s'è inclinata maggiormente. Un urto all'altezza del collo, ad esempio, avrebbe potuto causare lesioni mortali.
Del suo caso si sta interessando, in queste ore, l'avvocato Giuseppe Milli, che, dopo aver assunto la tutela legale, sta vagliando l'ipotesi di procedere con un esposto in Procura. In ogni caso, il pubblico ministero di turno, Paola Guglielmi (ironia della sorte, proprio la stessa che detiene il fascicolo sul decesso dell'avvocato De Pace) ha già aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di lesioni gravi, attualmente a carico di ignoti, chiedendo alla polizia municipale di identificare alcuni operai che nella mattinata avrebbero eseguito alcuni lavori di manutenzione.   
 

I rilievi della polizia municipale

 
 
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