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Giovedì, 25 Aprile 2024
Incidenti stradali Veglie

Ubriaco alla guida, morirono padre e figlio: respinta richiesta patteggiamento

Avrebbe voluto chiudere a quattro anni la vicenda che lo vede responsabile dell'incidente stradale in cui persero in rimasero anche feriti la moglie 23enne e il suo bimbo più grande di 3 anni. Ora Angelo Guida, 34 anni, di Veglie, proverà a concordare una pena più alta

LECCE - Avrebbe voluto patteggiare quattro anni di reclusione e chiudere così la vicenda che lo vede responsabile dell'incidente stradale in cui persero la vita un padre di 34 anni, il figlio di 11 mesi, e rimasero feriti la moglie 23enne e il suo bimbo più grande di 3 anni. Ma questa mattina il giudice Simona Panzera ha respinto la richiesta dell'automobilista Angelo Guida, 34 anni, di Veglie, che risultò positivo all'alcol test: era di 1,29 grammi per litro il limite è di 0,5) il tasso accertato con l'esame ripetuto in ospedale cinque ore dopo l'incidente.

Ora, attraverso il suo avvocato, Salvatore Mazzotta, l'imputato proverà a concordare (prima col pm Roberta Licci che aveva dato parere favorevole anche alla precedente richiesta) una pena più alta che sarà di quattro anni e mezzo. In aula si ritornerà il 25 gennaio per l'udienza preliminare, durante la quale il giudice deciderà anche se accogliere la richiesta avanzata dai familiari delle vittime (sei dei quali oggi si sono costituiti parte civile con gli avvocati Giuseppe Bonsegna del Foro di Lecce e Michele Iaia del Foro di Bari) di citare l'assicurazione Cattolica come responsabile civile.

Tornerà così al vaglio del gup, l'episodio avvenuto il 6 gennaio scorso: Guida era al volante della sua Ford Focus, sulla provinciale Veglie-San Pancrazio, quando nel percorrere una curva ha invaso la corsia di marcia opposta, dove sopraggiungeva l'autovettura con la giovane famiglia. Lo schianto fu terribile. All'arrivo dei soccorsi, i sanitari non poterono che far altro che accertare il decesso del padre, che era alla guida del mezzo, e il figlioletto seduto sul seggiolino sul sedile posteriore; la moglie e l'altro piccolo, invece, furono in trasferiti d'urgenza in ospedale e riuscirono a salvarsi.

Guida non riportò ferite gravi e risultò positivo all'alcol test.  Oltre all'ubriachezza, il 34enne è accusato anche di aver premuto troppo l'acceleratore, perché procedeva a 108 Km/h su una strada il cui limite è di 90, senza curarsi del fatto che la zona era buia, la carreggiata stretta e il curvone pericoloso, e ancora che i pneumatici della sua auto fossero in pessime condizioni.

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