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Cronaca Presicce

Indagata per il tentato omicidio di un 62enne, finisce in carcere per droga

Durante la perquisizione disposta nell’ambito dell’inchiesta sul ferimento dello scorso 7 dicembre, è spuntata la cocaina. Arrestata 31enne di Presicce-Acquarica

PRESICCE/ACQUARICA - Cercavano la pistola, quella dalla quale nel pomeriggio dello scorso 7 dicembre, partirono cinque colpi tutti all’indirizzo di un 62enne di Presicce-Acquarica, gestore di un parcheggio nei pressi di un lido. Ma alla fine, gli ufficiali della Guardia di Finanza, durante la perquisizione eseguita ieri, hanno trovato droga.

Così Valentina Ingrosso, 31enne, residente anche questa a Presicce-Acquarica, indagata per tentato omicidio, alla fine è finita dietro le sbarre per detenzione ai fini di spaccio di circa 30 grammi di cocaina.

E’ su di lei che sono in corso gli accertamenti della sostituta procuratrice Giovanna Cannarile, partiti dalle dichiarazioni della vittima, e in cui fondamentali a ricostruire gli spostamenti sia del malcapitato che della sospettata del suo ferimento sono state le analisi dei tabulati telefonici e dei tracciati gps dei sistemi satellitari installati sull’autovettura del primo, una Fiat Multipla, e sulla Fiat 500 di un uomo, D.D.F, 33enne di Presicce-Acquarica, che avrebbe garantito alla seconda la fuga.

Subito dopo il delitto, il 62enne si recò nel pronto soccorso dell’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase, dove gli furono estratti i proiettili che lo raggiunsero alla milza e al rene sinistro. Inizialmente raccontò che a tendergli l’agguato, mentre cambiava la ruota della vettura, furono due tizi su una moto.

Qualche giorno dopo però fornì altre indicazioni: il 7 dicembre, intorno alle 16.30, incontrò Ingrosso che avrebbe dovuto saldare parte di un debito di 30mila euro accumulato in tre anni (per l’acquisto di un veicolo, di una moto, di un cavallo per il figlio e di mobili) nei suoi riguardi; dal luogo dell’appuntamento, in una zona di Presicce-Acquarica, nota come “Calvario”, si sarebbero spostati con l’auto del 62enne, e dopo aver percorso la provinciale 332 in direzione Torre Mozza, si sarebbero appartati in una zona di campagna. Qui, la 31enne avrebbe estratto dalla borsetta una pistola e avrebbe aperto il fuoco contro di lui per tre volte, facendolo cadere al suolo, poi altre due ancora, per poi dileguarsi a piedi.

Proprio attraverso l’analisi dei tracciati forniti dai gps, gli investigatori sono riusciti a risalire all’individuo che l’avrebbe raggiunta con un’auto, aiutandola a fuggire e con il quale l’indagata sarebbe tornata sul luogo del delitto per sincerarsi se la vittima fosse deceduta e alterare le prove.

Nel cercare riscontri alle accuse, la pm ha emesso un decreto di perquisizione finalizzato all’eventuale sequestro di armi ma anche di documentazione utile a provare il prestito del 62enne a Ingrosso. Nell’atto, tra gli indagati compare la stessa vittima (assistita dall’avvocato Francesco Stocco) sospettata del reato di detenzione abusiva di arma e nei riguardi della quale è stato sequestrato un telefono cellulare.

Nelle prossime ore, si terrà l’interrogatorio di convalida della donna (difesa dall’avvocato Umberto Leo), che tuttavia verterà solo sul possesso della droga trovata dai militari.

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