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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Melendugno

Indagini geofisiche a San Foca, il Tar pugliese accoglie il ricorso di Tap

Il tribunale amministrativo regionale dà ragione alla società che vuole realizzare il gasdotto a Melendugno, contro la decisione dell'ufficio tecnico del Comune di effettuare le indagini nelle acque. Soddisfatto Giampaolo Russo

LECCE - Il tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sezione prima di Lecce, ha accolto il ricorso presentato da Tap contro la decisione dell’ufficio tecnico del Comune di Melendugno, riguardante il diniego del 18 settembre 2012 e successiva conferma tramite nota del 15 novembre 2012 (e delle correlate delibere del consiglio comunale del 27 novembre 2012 e del 29 febbraio 2013 n.5) del permesso di effettuare indagini geofisiche, in programma nella località di San Foca.

La decisione del Tar, nell’accogliere le motivazioni degli avvocati di Tap (studio legale Clarizio) a supporto del ricorso presentato, rileva l’importanza strategica del progetto, a livello nazionale ed europeo: “Il collegio è dell’avviso che la pur indubbia significatività dell’intento manifestato (in base ai principi affermati nello statuto comunale) non può condurre alla determinazione di ostacolare ‘a priori’ la realizzazione dell’intervento, alla quale concorre l’attività dello Stato italiano che, a sua volta, coopera allo sviluppo della rete energetica europea, nel cui ambito l’opera in questione assume rilevanza strategica (cfr. decreto del Ministero dello sviluppo economico del 13 marzo 2013)".

"L’esigenza della tutela della comunità da parte delle autonomie locali (in cui è senza dubbio annoverato il compito di promuovere le migliori condizioni di qualità della vita) - prosegue il collegio - non può rilevare in maniera isolata ed essere scissa dal contesto nazionale in cui si innesta il sistema delle autonomie”.

Il tribunale ha inoltre stabilito che la competenza sulla materia spetta al foro di Lecce, e non a quello di Roma, “non rinvenendosi una situazione di eccezionalità, da cui trarre la conclusione del rilievo di preminente interesse nazionale delle funzioni amministrative svolte”.  Inoltre, il tribunale si esprime anche sul ruolo dei vari livelli di potere, in particolare quello locale durante il processo di autorizzazione dell’infrastruttura energetica, dichiarando che è "fondato il motivo con cui i ricorrenti deducono l’irragionevolezza della decisione di ostacolare in ogni caso la realizzazione dell’intervento, non potendosi riconoscere all’autorità locale la potestà di impedire che una determinata attività si svolga nel proprio territorio”.

Il tribunale ritiene fondato il motivo con cui si sostiene che non sia configurabile un tale potere in capo al consiglio comunale, organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo, le cui competenze si esauriscono dinanzi alla possibilità di assumere provvedimenti annoverabili tra gli atti di gestione: “Accogliamo con soddisfazione questa decisione del Tar, nella ferma consapevolezza che il nostro progetto abbia tutte le caratteristiche necessarie per completare l’iter autorizzativo ed essere realizzato - dichiara il country manager per l’Italia Giampaolo Russo – Tap sottolinea comunque la propria volontà di cercare un dialogo costruttivo e trasparente con le amministrazioni interessate, così come sta facendo con le comunità locali".

"Grazie al gasdotto Tap - precisa - forniremo maggiore sicurezza negli approvvigionamenti energetici per l’Italia e garantiremo a livello locale, benefici in termini di crescita economica e creazione di posti di lavoro insieme a una piena tutela dell’ecosistema”.

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