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Cronaca

"Indignati", Valerio e altri otto restano in carcere

Convalidati a tarda ora gli arresti eseguiti a Roma, a margine della manifestazione di sabato scorso. Il leccese e altri rimangono a Regina Coeli. In due vanno ai domiciliari. Solo uno scarcerato

ROMA - Qualcuno ha urlato "vergogna", altri si sono messi a piangere. I parenti e gli amici dei giovani arrestati nella giornata di follia di Roma hanno atteso fino a tarda ora le decisioni del giudice per le indagini preliminari, Elvira Tamburelli, dopo un'intensa giornata di interrogatori.

Sei, lunghe ore d'attesa, per la camera di consiglio, poi l'ufficializzazione delle decisioni: decretata la convalida degli arresti eseguiti a margine della manifestazione degli "Indignati" di sabato 15 ottobre. Solo un giovane, il 21enne Leonardo Serena, è stato scarcerato. Per gli altri, compreso il leccese Valerio Pascali, 21enne, restano in vigore le misure cautelari, presso il carcere di Regina Coeli, o ai domiciliari. Secondo il giudice sarebbero soggetti pericolosi, tanto da giustificare il prolungamento della detenzione.

Come il ragazzo di Lecce, rimangono dunque dietro le sbarre Giovanni Caputi, 22enne di Terlizzi, Giuseppe Ciurleo, 20enne di Roma, Alessandro Venuto, 24enne di Subiaco (Roma), Giovanni Venuto, 30enne di Tivoli, Lorenzo Giuliani, 19enne anni di Genzano (Roma), Ilaria Ciancamerla, 21enne di Sora e Stefano Conigliaro, 22enne di Catania e Robert Scarlett, 21enne rumeno, sul quale pende anche un decreto d'allontanamento. Tornano a casa, ma in regime di detenzione domiciliare, Alessia Catarinozzi, 26enne anni di Alatri, e Alessandra Orchi, 29enne, romana.

Agli avvocati difensori dei giovani indagati, poiché ritenuti tra gli artefici dei gravi disordini scoppiati nel corso della manifestazione, non resta ora che giocare la carta del Tribunale del riesame. Anche perché, in tutti i casi, i giovani si professano innocenti. A loro dire, si sarebbero trovati troppo vicini ai punti nevralgici degli scontri, finendo per pagare le conseguenze al posto dei veri black bloc.

Nello specifico, il giovane leccese è difeso dall'avvocato Marcello Petrelli. Pascali, come molti altri indagati, ha risposto alle domande poste dal gip e, a sua discolpa, sono state condotte immagini fotografiche e testimonianze, riguardanti anche i momenti immediatamente precedenti all'arresto. Secondo il legale, la Procura avrebbe in mano soltanto elementi generici e per questo ricorrerà al riesame.

Le indagini, ovviamente, non finiscono qui. Le forze dell'ordine continuano a vagliare video e foto, a caccia di altri responsabili. E si resta ancora in attesa della convalida dell'arresto del 24enne Fabrizio Filippi, di Bassano Romano, detto "Er Pelliccia". La foto che lo ritrae mentre lancia un estintore è diventata il simbolo di una giornata nera, che ha quasi fatto passare in secondo piano le ragioni che hanno spinto in piazza centinaia di migliaia di persone.

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