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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Infermieri assetati nelle ore di lavoro per… una gara d’appalto dell’Asl

Al "Fazzi" il personale infermieristico non ha la possibilità di rifornirsi di bevande, per via di distributori automatici sguarniti in attesa della gara d'appalto tra le ditte. NurSind: "Dare da bere agli assetati..."

LECCE – Dare da bere agli assetati è un’indicazione contenuta addirittura nel Vangelo: è una delle sette opere di misericordia corporale. Eppure quello che sta accadendo al “Vito Fazzi”, negli ultimi giorni, sembra aver rimosso quell’invito. Sì, perché il personale dipendente dell’ospedale sta rimanendo vittima di una paradossale inefficienza: l’assenza dai distributori automatici di bevande, non operativi in attesa di una gara d’appalto dell’Asl.

E così gli infermieri restano assetati durante lo svolgersi dell’orario di lavoro e delle normali attività quotidiane. La denuncia arriva direttamente dal segretario provinciale del NurSind, il sindacato di categoria degli infermieri, Graziano Paolo Accogli che, con una nota, chiarisce la situazione in corso: “Infermieri assetati, nel vero senso della parola. Infatti, nei vari reparti del nosocomio leccese, tutti i distributori automatici preposti all’erogazione di caffè e bevande (tra cui l’acqua potabile), sono totalmente sguarniti e non operativi in attesa che la Asl Lecce espleti una gara d’appalto tra le ditte fornitrici partecipanti con offerte d’asta”.

“E intanto – prosegue Accogli -, il personale è invitato a servirsi all’unico servizio bar presente nel nosocomio. Purtroppo però, il personale che presta servizio in reparti, come ad esempio, le terapie intensive o le sale operatorie, impossibilitato ad uscire e/o allontanarsi dal posto di lavoro per bere un sorso d’acqua pur pagando, rimane disidratato”. 

Accogli sottolinea come sia tutto “incredibile ma vero” e come “la burocrazia aziendale penalizzi sempre e di più il personale specialmente quello infermieristico, che considerate le attività lavorative destinate all’assistenza diretta del paziente, non può prendersi il ‘lusso’ come in questo caso, di bere un bicchiere d’acqua”: “Invitiamo pertanto – conclude il segretario - la direzione ospedaliera affinché questo disagio quotidiano sia superato nell’immediatezza, cioè quest’anno e non all’anno nuovo”.

 

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