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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Infermieri precari, rivolta: "Dietro alle parole nulla"

I paramedici con contratto a termine dell'Asl ancora una volta sul piede di guerra: "L'assessore Tedesco dice di aver avviato a stabilizzazione 5mila unità. Ma ancora non si sono visti i contratti"

Infermieri precari dell'Asl di Lecce ancora una volta sul piede di guerra. I paramedici denunciano ora il ritardo della conversione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato di tutto il personale che rientra nel processo di stabilizzazione triennale previsto nel pubblico impiego dalla legge finanziaria 2007/2008 e autorizzata dalla Regione Puglia con una delibera del 15 ottobre scorso. In un comunicato inviato dal coordinamento degli infermieri precari, il dito viene puntato verso le istituzioni. "Fino ad oggi nell'Asl di Lecce ben poco è stato fatto per dare stabilità ai circa 800 lavoratori precari che attendono oramai da anni disperatamente la conversione del contratto di lavoro. Si cerca di tranquillizzare gli animi circa il loro futuro, con dichiarazioni apparentemente rassicuranti, rilasciate da funzionari della stessa Asl; inoltre anche l'assessore alle Politiche della Salute della regione Puglia, Alberto Tedesco - sostengono -, non rinuncia pubblicamente a ribadire di aver oramai avviato a stabilizzazione circa 5mila unità di lavoratori precari, ma senza che un solo lavoratore fino ad oggi abbia visto convertito il proprio contratto di lavoro".

"Intanto tutto tace tra documenti cartacei dell'ufficio del personale dell'Asl, un ufficio alquanto assente su questa problematica e che più volte è stato contestato attraverso procedure legali per i ritardi", sostengono i precari. "A conferma di ciò - aggiungono -, l'ennesima proposta di proroga dei contratti di lavoro avanzata dall'ufficio del personale non riporta la data di scadenza dello stesso; così facendo si ha la possibilità di poter agire in tempi lunghi alla formulazione delle graduatorie per la suddetta stabilizzazione, ignorando del tutto le ipotesi previste dal Pdf del nuovo governo. Infatti lo stesso prevede il blocco dei processi di stabilizzazione del personale precario previsto nelle finanziarie 2007/2008, pur riconoscendo ai lavoratori il lavoro prestato fino ad ora nella pubblica amministrazione, per i concorsi relativi all'assunzione a tempo indeterminato".

"Ciò - dicono - significherebbe mandare in aria tutti i progetti dei lavoratori che con le loro famiglie, speranzose di un futuro stabile, hanno programmato nel tempo, arrecando loro un danno enorme". Gli infermieri esortano dunque il direttore generale dell'Asl di Lecce e i dirigenti "ad uno sforzo immediato a far sì che il lavoro svolto fino ad oggi non rimanga solo un'illusione ma venga nel tempo confermato dai fatti. Si aspetta da parte di chi amministra l'ufficio del personale una risposta ben precisa e in tempi brevi, per evitare che sia il tempo e sia gli eventi non provochino situazioni di blocco dell'attività di comparto. Infatti gli stessi lavoratori oggi più che mai sono decisi ad incrociare le braccia dal proprio posto di lavoro mettendo in atto forme di protesta che sicuramente - concludono - avranno in primo luogo ripercussioni sulla salute della collettività e che evidenzierebbero una gestione aziendale del tutto assente su questa problematica".

Gli infermieri si dicono quindi decisi ad "attivare tutte le necessarie forme di protesta sia sul territorio che legali attraverso il riconoscimento della legge, per fa valere il loro diritto al lavoro stabile, e che invece paradossalmente l'attuale governo, altamente in contrasto con il precedente, sta cercando in tutti i modi di negare, tagliando ulteriormente i fondi della Sanità destinati alle Regioni, in particolar modo quelli destinati alla stabilizzazione del personale precario, al fine di risanare il debito pubblico, così come promesso, non tenendo conto di arrecare ulteriori danni ai lavoratori e alla tanto già provata sanità".

La dleibera della Regione Puglia.

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