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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

I medici dell’Inps incrociano le braccia. Rischio disagi per gli utenti

Sciopero nazionale di quattro ore proclamato per domani da Anmi Femepa e Usb- Pubblico impiego contro i tagli governativi. "Tuteliamo gli interessi anche dei pazienti". Possibile interruzione dei servizi nei centri medico legali

LECCE – L’associazione nazionale dei medici Inps, Anmi-Femepa e l’Unione sindacale di base per domani, 3 luglio 2013, hanno indetto uno sciopero nazionale articolato su quattro ore, da collocare alla fine della giornata lavorativa. Una mobilitazione su cui i sindacati insistono per ottenere la più ampia adesione possibile, al fine di tutelare gli interessi dei professionisti e quelli dell’utenza finale. E questo contro “la regressione dei diritti e dei salari, perpetrata con accanimento sistemico, soprattutto negli ultimi cinque anni”.

Sul banco degli imputati finiscono le recenti manovre governative: dai tagli previsti dalla legge “spending review”, alla riforma del lavoro, fino all’ultima legge di stabilità.  Nel dettaglio l’astensione dal lavoro intende contrastare la continua e progressiva riduzione degli organici che, associata al vincolo delle assunzioni, determina un “insostenibile aumento di carichi di lavoro e competenze”; il mancato riconoscimento dell'indennità di esclusività per i medici dell'istituto di previdenza; la proroga indefinita degli interim in riferimento alle posizioni di responsabile dei Centri medico legali. 

E ancora: l'omessa attenzione alle professionalità sanitarie dell'Inps con riferimento all'articolo 1, comma 111, della legge di stabilità 2013 in merito agli interventi sugli organici; la mancata salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori sanitari dei centri medico legali; la proroga del blocco dei contratti e delle retribuzioni complessive.

I due sindacati considerano di estrema rilevanza le problematiche espresse da una categoria che, da troppo tempo ormai, non vede riconoscimenti adeguati al ruolo fondamentale svolto all'interno dell'istituto di previdenza. “ C'è bisogno della massima partecipazione per far comprendere che la nostra attività è arrivata ad un punto intollerabile – spiega una nota dell’Anmi Femepa - e che, mentre noi, oramai da soli, con il nostro lavoro e la nostra professionalità e dignità, continuiamo a difendere quei rimasugli di welfare nazionale, gli altri, all'interno ed all'esterno dell'istituto giocano al massacro del ruolo medico-legale e della nostra condizione professionale”.

Intanto, la proclamazione dello sciopero potrebbe avere delle ricadute a livello territoriale, con possibili interruzioni e carenze nel servizio erogato all’utenza anche a Lecce. In particolare, i servizi presso il centro medico legale potrebbero non essere garantiti.

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