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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Inseguimento all'alba: bandito abbandona Giulietta rubata. Dentro arnesi da scasso

Alle 3,30 la polizia stradale di Maglie ha intercettato un'auto rubata lungo la Tangenziale Ovest di Lecce. Il conducente ha accelerato cercando di seminare il veicolo di pattuglia a 220 chilometri orari, poi ha desistito ed è sceso all'altezza di uno svincolo per fuggire a piedi. Nell'abitacolo vari arnesi da scasso

LECCE – Ore 3,30 del mattino, scatta l’inseguimento sulla Tangenziale Ovest. L’ennesima battaglia ingaggiata fra “guardie e ladri” in quella che sta diventando una preoccupante consuetudine. Si tratta, infatti, solo dell'ultimo episodio in ordine di tempo fra Lecce e provincia.

Solo la notte precedente era toccato ai carabinieri del Norm di Maglie rischiare di essere travolti dalla Volvo di una banda composta da cinque malviventi in fuga dalla scena del crimine, un negozio di abbigliamento sportivo del centro di Corigliano d’Otranto.

Poco prima dell’alba di oggi, invece, sono stati gli agenti della polizia stradale del distaccamento di Maglie a rischiare l’osso del collo per tallonare a tutta velocità un’Alfa Romeo Giulietta che non s’è fermata all’alt. Il perché è presto detto: quell’auto era stata rubata il 14 febbraio a Lecce. I proprietari avevano sporto denuncia in questura.

Questo però si sarebbe scoperto solo dopo i rilievi. I poliziotti, infatti, quando hanno adocchiato quell’auto, non conoscevano certo la sua storia recente. Arrivando ad accostarsi alla Giulietta, hanno semplicemente invitato il conducente a fermarsi per un normale controllo ai documenti. Ed è stato a quel punto che l’uomo ha dato un’accelerata decisa.

A quell’ora le strade erano sgombre e i due veicoli in breve hanno assunto velocità folli. Pare si siano sfiorati i 220 chilometri orari. Il fuggitivo sapeva che di lì a poco i veicoli di pattuglia sarebbero diventati di più, perché nel frattempo erano stati chiamati rinforzi tramite centrale operativa, e così, una volta arrivato all’altezza dello svincolo per Monteroni, poco dopo il tunnel "Condò", ha pensato bene di frenare di colpo, spalancare lo sportello e lanciarsi in una fuga disperata a piedi in mezzo alle campagne.

Lo sconosciuto è riuscito in questo modo a far perdere le tracce, ma la polizia stradale ha recuperato molti oggetti interessanti. Dentro l’auto rubata, infatti, c’erano arnesi per lo scasso, fra cui trapani, chiavi, il classico piede di porco, una grossa mazza da 5 chili e una centralina da installare eventualmente su altre auto rubate.

La stradale ha sequestrato il materiale e richiesto l’intervento della scientifica che ha effettuato rilievi all’interno dell’abitacolo, in cerca di impronte e altre tracce riconducibili all’uomo riuscito a scappare o a possibili complici. La Giulietta è poi ritornata ai legittimi proprietari che, forse, non speravano più di rivedersela riconsegnare sana e salva.

La vicenda odierna è di particolare interesse investigativo anche per un episodio molto vicino nel tempo e in qualche modo assimilabile. Il 7 febbraio scorso un brindisino è stato arrestato dalle volanti della questura dopo un inseguimento sulla statale 16 Lecce-Maglie. In quel caso girava a bordo di una Fiat Punto con targa posteriore oscurata. E nell’abitacolo aveva anch’egli arnesi per lo scasso.

Ma i pericolosi tallonamenti sulle arterie stradali del Salento stanno diventando ormai pane quotidiano. Basti pensare, ad esempio, alla banda che ai primi di febbraio è sfuggita ai carabinieri del Norm di Campi Salentina sulla statale 613 Lecce-Brindisi lanciando da una Lancia Lybra in corsa chiodi a quattro punte e forando così gli pneumatici della vettura dell’Arma. I banditi si fanno dunque sempre più feroci e spericolati. E la guardia resta sempre alta.    

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