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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Neviano

 “Insidia”, a processo l’ex sindaco di Neviano. In 16 scelgono l’abbreviato

L’avvocato Antonio Megha, già primo cittadino, sosterrà il giudizio ordinario con un altro imputato. Il rito speciale, invece, si aprirà il 9 gennaio prossimo con la requisitoria della pm

NEVIANO - Si aprirà il 9 gennaio il processo abbreviato nei riguardi di 16 imputati coinvolti nell’inchiesta denominata “Insidia” che avrebbe attestato la rinascita del clan Coluccia.  A fissare la data della prima udienza, in cui la pubblico ministero Carmen Ruggiero (il magistrato che ha coordinato le indagini con i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Lecce) discuterà e avanzerà le sue richieste, di condanna o assoluzione, è stato questa mattina il giudice Marcello Rizzo.

Contestualmente, il gup ha disposto il rinvio a giudizio per altri due imputati che non avevano avanzato richieste di riti speciali e sosterranno dunque il processo ordinario che inizierà nel mese di febbraio dinanzi ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Lecce. Si tratta dell’avvocato Antonio Megha, 61 anni, già sindaco del Comune di Neviano, accusato di scambio elettorale politico-mafioso, perché avrebbe acquistato una cinquantina di voti dal sodalizio e Cosimo Tarantini, 55enne di Neviano.

Hanno invece chiesto e ottenuto l'abbreviato: Michele Coluccia, 63enne di Noha e Antonio Coluccia, 65enne di Noha, ritenuti al vertice dell’associazione mafiosa; Pasquale Anthoni Coluccia, 50enne di Noha; Antonio Bianco detto “Stella” o “Biondo”, 49enne di Aradeo ma domiciliato a Neviano; Marco Calò, detto “Uzzaru”, 47enne di Aradeo; Vitangelo Campeggio conosciuto come “Diego”, 49enne residente a Lecce; Gerardo Dino Coluccia, 49enne di Noha; Silvio Coluccia, 51enne di Aradeo; Luigi Di Gesù, detto “Pica”, 51enne di Cutrofiano; Ali Farhangi, 60enne di origini iraniane e residente a Giorgilorio di Surbo; Nicola Giangreco, 53enne di Aradeo; Renato Puce, 44enne di Corigliano d’Otranto; Sergio Taurino, 56enne di Lecce; Emanuele Apollonio, 25 anni, di Aradeo; Stefano Marra, 28, di Aradeo; Gabriele Serra, 25, di Aradeo.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, oltre allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e usura, l’organizzazione, sotto la regia di Antonio Coluccia, avrebbe svolto anche attività apparentemente legali legate alla fornitura di energia elettrica e del gas nel mercato libero, alla stipula di polizze assicurative e al settore delle scuola-guida e delle aste giudiziarie.

Quanto a Megha, invece, avrebbe accettato tramite l’amico Nicola Giangreco, la proposta di Michele Coluccia, già condannato con sentenza irrevocabile per associazione mafiosa, di procurargli almeno cinquanta voti per le amministrative del settembre del 2020 nel comune di Neviano, terminate con la sua elezione a consigliere comunale e nomina quale componente della Giunta con delega alla cultura, istruzione e contenziosi legali. In cambio, Megha avrebbe promesso: tremila euro in tre distinte tranche; un posto di lavoro al figlio di Coluccia in una impresa impegnata nella raccolta di rifiuti; e la disponibilità dell’apparato politico- amministrativo di Neviano e la sua funzione pubblica alle esigenze del clan, poiché stando alle intercettazioni, ottenuta la garanzia dei voti, avrebbe dichiarato: “Poi dico naturalmente inutile che ti dica che puoi disporre su Neviano”; di rappresentare gli interessi del sodalizio in Calabria: “ti posso aggiungere ci te serve che io, ogni tanto.... in Calabria tengo uno studio, dico, una collaborazione con un collega ...eee.... per conto dello studio di Novara... dice "si là, forse mi servi di più", ha detto, perché là, dice mi serve, dice a Reggio Calabria? dico guarda a Reggio Calabria non vado, però se devo andare vado!.. non è che non vado.. per dirti, cioè a Reggio Calabria, io arrivo a Catanzaro, ma se devo andare a Reggio Calabria lampu, dico trecento chilometri altri non è che ci sia...eeee.... mi sto un giorno in più, eee.... Quello che devo fare lo faccio!”.

Durante l’interrogatorio di garanzia, Megha negò gli addebiti, spiegando di aver peccato solo di millanteria.

A difendere gli imputati, ci penseranno gli avvocati: Rita Ciccarese; Francesco Vergine; Luigi Greco; Ladislao Massari; Fabio Mariano; Pantaleo Cannoletta; Giovanni Apollonio; Angelo Vetrugno; Andrea Starace; Selene Mariano; Giuseppe Corleto; Michelangelo Gorgoni; Giancarlo Dei Lazzaretti; Alexia Pinto; Luigi Piccinni; Luigi Greco; Antonio Savoia; Gabriele Valentini e Raffaele Benfatto.

In aula come parte civile ci sarà il Comune di Neviano con l'avvocato Luigi Covella.

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