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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Botrugno

Chili di droga tra la legna, uno degli arrestati: “Appartiene solo a me”

Durante l'interrogatorio, 19enne di Botrugno ha scagionato l’amico, proprietario dell’abitazione in cui i militari hanno trovato ingenti quantità di hashish e marijuana

BOTRUGNO - Si è attribuita la proprietà di gran parte dello stupefacente, Simone Fedele, il 19enne di Botrugno finito in carcere tre giorni fa, dopo la perquisizione svolta dai carabinieri in una casa nel centro storico botrugnese.

Assistito dall’avvocata Veronica Merico, l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee durante l’interrogatorio di convalida col gip Sergio Tosi, con le quali ha scagionato l’amico e compaesano Antonio Maggio, di 24 anni. Questi, finito ai domiciliari per la stessa vicenda, difeso dall’avvocato Mauro De Giorgi, ha ribadito quanto già aveva spiegato ai militari al momento della perquisizione, e cioè che fosse di sua proprietà solo la marijuana (dal peso complessivo di 69 grammi) nel barattolo riposto in una cassapanca, destinata al consumo personale, e di essere all'oscuro della presenza di altra droga nell’abitazione di cui è proprietario. Sempre secondo la sua versione, avrebbe consegnato la sera prima all’amico le chiavi per accedere nell’immobile per consentirgli di portarvi una ragazza.

All'esito del confronto, il giudice ha accolto la richiesta delle rispettive difese, concendo al primo i domiciliari e disponendo per l'altro la revoca della misura cautelare con l'imposizione di presentarsi ogni giorno presso la stazione dei carabinieri di Nociglia.

Durante i controlli, addosso a Fedele il personale dell’Arma aveva trovato un involucro con 55 grammi e circa tre dosi di marijuana, 4,12 grammi circa di hashish, mentre nella cantina al piano interrato, nascosti tra la legna, c’erano 2 chili 456 grammi di “erba” e 1,2 chili di hashish suddivisi in involucri e confezioni.

Lo stupefacente era finito sotto sequestro insieme con somme di denaro per un totale di circa 5mila euro, due bilancini di precisione, e i cellulari degli indagati.

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