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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Traffico illecito di rifiuti, il proprietario del terreno: “Ero in difficoltà economiche”

Nell’interrogatorio di garanzia Luca Grassi ha ammesso gli addebiti, mentre ha negato le accuse Palmiro Mazzotta, proprietario di uno dei capannoni utilizzati per lo stoccaggio. Lo Deserto si è avvalso della facoltà di non rispondere

LECCE - Sono iniziati ieri mattina gli interrogatori di garanzia nei riguardi dei tredici arrestati (dieci in carcere, gli altri ai domiciliari) nell’ambito dell’operazione “All black” che due giorni fa ha “scoperchiato” un traffico e smaltimento illecito di rifiuti dalla Campania al Salento.

Il primo ha riguardato Claudio Lo Deserto, 74 anni di Surbo, che (assistito dall’avvocato difensore Massimo Zecca) si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ accusato di aver fatto del gruppo che si occupava di ricercare di ricercare, selezionare e sistemare i siti per l’attività illecita, sovraintendendo anche alle operazioni materiali di sversamento ed abbandono.

Pur essendo destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, si trova ai domiciliari in attesa che vengano depositati (entro sabato) i risultati della perizia disposta per accertare se le sue condizioni di salute siano compatibili con il regime carcerario.

Hanno parlato invece questa mattina, davanti al giudice Alcide Maritati, gli altri due uomini del Leccese coinvolti nella stessa inchiesta con 44 indagati in più parti d’Italia (43 persone e una società casertana).

Luca Grassi, 48 anni, di Surbo (difeso dall’avvocato Salvatore Rollo) ha dichiarato di essere all’oscuro del fatto che si trattasse di rifiuti pericolosi e di aver “prestato” in tre occasioni il proprio terreno di pertinenza della Masseria Fasani per lo sversamento perché era in difficoltà economiche, essendo in quel periodo ai domiciliari, negando però di aver mai provveduto a sotterrarli.

Palmiro Mazzotta, 74 anni, di Surbo (assistito dall’avvocato Luigi Rella) ha invece respinto le accuse: ha raccontato che lo stoccaggio di rifiuti nel suo capannone avveniva a sua insaputa e che, in più circostanze, si sarebbe trovato davanti a questa sgradevole sorpresa, dovendo poi provvedere a sue spese alle regolari procedure di smaltimento.

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