rotate-mobile
Cronaca

Inchiesta filobus, Massimo Buonerba ai giudici: "Mai preso tangenti"

L'ex consulente giuridico di Palazzo Carafa, arrestato lo scorso 12 dicembre per concussione, ha respinto le accuse nel corso dell'interrogatorio dinanzi al procuratore della Repubblica Cataldo Motta

 

LECCE – “Non ho mai ricevuto tangenti e non ho mai avuto rapporti con l’ingegner Franceschini”. Ha respinto ogni accusa, nel corso del lungo interrogatorio che si è svolto oggi pomeriggio in Procura, Massimo Buonerba, l'ex consulente giuridico dell'allora sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, arrestato lunedì scorso nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti legate al progetto del filobus. Un interrogatorio durato circa due ore, in cui il professore leccese, assistito dal suo legale, l’avvocato Sabrina Conte, ha risposto alle domande del procuratore della Repubblica Cataldo Motta e dell’aggiunto Antonio De Donno. Buonerba ha spiegato di non aver mai ricevuto denaro nell’ambito del progetto sulla metropolitana di superficie a Lecce. La città e i palazzi del potere possono dunque tirare un sospiro di sollievo, almeno per il momento: nessuna tangentopoli in salsa salentina e nessun nome di politico da consegnare agli atti giudiziari.

L’ex consulente di Palazzo Carafa avrebbe dunque negato di aver preso tangenti dall'ingegner Giordano Franceschini, il docente dell’Università di Perugia (già arrestato lo scorso 21 novembre nell’ambito della stessa inchiesta e scarcerato dal Tribunale del Riesame), che ai magistrati ha raccontato di aver consegnato a Buonerba una cifra vicina ai 659mila euro, ottenendo in cambio il ruolo di progettista del filobus. Il professore leccese avrebbe sottolineato come il suo ruolo nell’affaire filobus non gli consentisse alcuna nomina, tantomeno del progettista, e che l’intero bando è stato realizzato in base alle direttive ministeriali e aggiudicato con una gara regolare a cui hanno partecipato due Ati (associazione temporanea di imprese). Secondo l’ex consulente giuridico del sindaco Poli Bortone, la nomina di Franceschini sarebbe avvenuta attraverso il professor Raffaele Balli, docente dell’Università di Perugia scomparso nel luglio 2010, legato agli ambienti della massoneria.

La provenienza di quei soldi sequestrati dalla magistratura elvetica (quasi tre milioni di euro), avrebbe spiegato l’ex consulente della Poli ai magistrati, è del tutto lecita e legata alla sua professione. Sarebbe stato proprio il professor Balli ad affidargli diversi incarichi di consulenza in progetti di natura nazionale e internazionale. Soldi su cui, però, Buonerba non ha voluto fornire precise informazioni per ragioni di natura fiscale e penale, spiegando di essere pronto a farlo, fornendo anche della documentazione, solo in Svizzera, dinanzi alla Procura di Lugano. Una tesi che contrasta con quanto dichiarato dall’ingegner Franceschini, che ha fatto esplicito riferimento “a documenti sequestrati in una cartella di colore giallo nella mia automobile contenenti i documenti falsi predisposti affinché Buonerba potesse esibirli all’autorità giudiziaria per giustificare il denaro ricevuto”.

Tesi e dichiarazioni dunque discordanti che non sembrano “alleggerire” la posizione del professore leccese, sulla cui richiesta di scarcerazione dovranno esprimersi i giudici del Tribunale del riesame dopo le festività natalizie. Molti gli interrogativi rimasti in sospeso attorno all’affaire filobus e a un’inchiesta che sembra sempre più un mistero buffo tipicamente nostrano, in cui nessuno sapeva e capiva. Nel mezzo un presunto fiume di denaro che avrebbe gonfiato le tasche di figure misteriose coperte, forse, da nomignoli di fantasia.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchiesta filobus, Massimo Buonerba ai giudici: "Mai preso tangenti"

LeccePrima è in caricamento