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Cronaca

Masiello, al via l'interrogatorio in carcere. De Canio difende la salvezza

E' in corso nel penitenziario di Bari il faccia a faccia tra il difensore al centro dell'inchiesta su calcio e scommesse e il gip Abbattista. Gigi De Canio difende in tv la salvezza conquistata sul campo dai giallorossi

LECCE - Interrogatorio di garanzia per l'ex difensore del Bari, Andrea Masiello, al centro del filone dell'inchiesta su calcio e scommesse curata dalla Procura di Bari. Nell'occhio del ciclone dello scandalo finito sulle prima pagine anche dei giornali internazionali è stato risucchiato pure il Lecce, a causa delle dichiarazioni rese dal calciatore agli inquirenti e documentate nell'ordinanza con cui cui il gip Giovanni Abbattista ha disposto l'ordine di custodia cautelare per lo stesso Masiello ma anche per due suoi conoscenti, Gianni Carella e Fabio Giacobbe. 

L'interrogatorio di colui che i magistrati sostengono essere il cuore di un sistema perverso e diffuso, in grado di alterare il risultato delle partite di calcio, è in corso nel carcere di Bari e non in tribunale. La decisione è stata presa ieri. Ad una finestra del penitenziario barese, ieri, sono state appese una maglia del Bari e un drappo giallorosso. Intanto  la Lecce sportiva è sotto shock: il sospetto che il risultato del derby del 5 maggio scorso possa essere maturato in base ad una combine ha tramortito una tifoseria già alle prese con un campionato, quello in corso, estremamente sofferto. Nella tarda serata di ieri, l'allenatore di quel Lecce, Gigi De Canio, ai microfoni della tarsmissione di approfondimento della Rai sulla Champions League, ha difeso a spada tratta la stagione culminata  con la salvezza conquistata proprio sul campo degli "odiati" cugini.

Il confronto in corso in queste ore tra Masiello e i magistrati potrebbe assumere un valore fondamentale per il prosieguo dell'inchiesta. Indiscrezioni trapelate da ambienti della procura fanno pensare che il calciatore possa approfittarne per rendere ulteriori dichiarazioni. Ieri, però, l'esito degli interrogatori di garanzia degli altri due finiti in manette ha sostanzialmente smentito alcuni passaggi chiave dell'impianto accusatorio: non sarebbe esistito alcun assegno proveniente da mani leccesi e dato in garanzia alla vigilia del match, nè Giacobbe e Carella avrebbero assistito all'incontro del 22 agosto presso l'Hotel Tiziano di Lecce tra Masiello e il presunto faccendiere che avrebbe consegnato una busta con oltre 200 mila euro divisi in fascette. Per il resto i due hanno negato tutti gli addebiti.

Aggiornamenti nel corso delle prossime ore.

 

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