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Cronaca

Intimidazioni a Monosi, nessun risvolto: l'inchiesta volge verso l'archiviazione

L'assessore aveva ritrovato nella cassetta postale della sua abitazione una busta con tre proiettili. Le indagini della Digos non hanno portato a risvolti e ora si prospetta la fine dell'inchiesta senza alcun indagato

LECCE – Si avvia a finire in archivio l’inchiesta sul grave atto intimidatorio compiuto nei mesi scorsi nei confronti dell'assessore leccese Attilio Monosi, che ha ritrovato nella cassetta postale della sua abitazione una busta con tre proiettili. Il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia, uno dei membri del pool che si occupa di “criminalità comune”, che coordinava le indagini, ha, infatti, chiesto l’archiviazione del procedimento contro ignoti.

Nulla sembra sin qui essere emerso dalle indagini complesse e laboriose, condotte dagli uomini della Digos della questura di Lecce, guidati dal dirigente Raffaele Attanasi. La pista più battuta dagli inquirenti è stata quella legata all’attività politica e di amministratore pubblico dell'assessore del Comune di Lecce. Sul plico del resto, consegnato a mano nella cassetta della posta del professionista, nella sua villetta in zona Settelacquare, una mano ignota aveva indicato a stampatello: “Per l’assessore Attilio Monosi”. La busta e i proiettili saranno ora analizzati dagli esperti della scientifica, alla ricerca di elementi utili a risalire all’identità dell’autore (o degli autori) del grave atto intimidatorio.

Monosi non avrebbe mai ricevuto in passato minacce o lettere minatorie. Il sospetto, tutto da dimostrare, è che come in altri casi analoghi l’intimidazione possa essere collegata alla gestione delle politiche abitative. Oltre che alla carica di assessore al Bilancio e al Patrimonio, l’esponente del Pdl possiede nella nuova giunta anche la delega all'Edilizia residenziale pubblica. 

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